Papa e migranti rifugiati Papa e migranti rifugiati 

Giornata mondiale della pace. P. Czerny: Papa chiede uno sguardo di speranza

Uomini e donne di pace: nelle migrazioni una opportunità, nell'accoglienza uno stile di vita evangelica. Sono le sottolineature che il Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale rintraccia nel messaggio del Papa dell' 1 gennaio 2018

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano

“Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”. E' questo il tema che il primo gennaio 2018 Giornata mondiale della pace, il Papa ha scelto di consegnare alla Chiesa e al mondo. “La pace” -scrive Francesco nel testo reso noto nel novembre scorso- “è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza. Tra questi, che porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati”.

 

Nelle parole del Papa una grande messaggio di speranza

A loro è dedicata, dunque, questa giornata, nel cuore del Papa: il suo è un” invito ad assumere uno sguardo di speranza”, commenta padre Michael Czerny, Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del  Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, spiegando quanto possa contribuire ad un futuro di pace l’ ”opportunità delle migrazioni”, e i protagonisti, cioè chi si mette in cammino e chi accoglie, a patto però che il flusso migratorio sia ben gestito ."Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”: i quattro verbi indicati nel Messaggio del Papa sono le linee guida.

 

I quattro verbi su cui fondare il nuovo anno

Padre Czerrny spiega come e in che misura ciascuno di noi può attuare l'accoglienza, la protezione, la promozione e l'integrazione. "Non è solo una questione migratoria, l'accoglienza è un gesto che tutti possono fare, aprire il cuore, la mente, la casa, le braccia a chi si sente escluso e fragile. E' un modo di condurre la vita" . "Si potrebbe pensare" continua padre Czerny "dove sono io non ci sono migranti, ma c'è sicuramente qualcuno che attende promozione e integrazione e questo ci apre la mente e il cuore ad un modo di vivere il Vangelo pratico e impegnativo come mai forse lo abbiamo inteso. E' questa, secondo me, la sfida per il nuovo anno".

 

La pace non è un sogno è una visione da realizzare

Padre Czerny ricorda come il processo che lungo il 2018 condurrà alla definizione e all’approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguardo ai rifugiati, sia sostenuto dalla Santa Sede con riferimento preciso al contenuto del Messaggio del Papa. La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale  infatti ha suggerito 20 punti di azione, quali piste concrete per l’attuazione dei quattro verbi indicati dal Papa nel Messaggio, nelle politiche pubbliche, oltre che nell’atteggiamento e nell’azione delle comunità cristiane. Si tratta di patti che, spiega padre Czerny, "serviranno a realizzare una gestione dei flussi più rispettosa, responsabile e meno angosciante. Noi vogliamo dire che dalla nostra esperienza, i patti globali caratterizzati da accoglienza, protezione, promozione e integrazione sono i migliori possibili, è questo il nostro auspicio e il nostro impegno per il 2018".

 

Ascolta l'intervista a padre Michael Czerny

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01 gennaio 2018, 08:00