Il Papa all'Angelus dell'Epifania Il Papa all'Angelus dell'Epifania 

Papa a Angelus: ricercare Gesù, non averne paura o restare nell’indifferenza

All’Angelus nella Solennità dell’Epifania, il Papa si sofferma sui tre atteggiamenti con cui nel Vangelo è accolta la venuta del Signore: la ricerca premurosa dei Magi, l’indifferenza di scribi e sommi sacerdoti e la paura di Erode. Nei saluti, gli auguri in particolare ai cristiani ortodossi copti

Debora Donnini-Città del Vaticano

Dobbiamo scegliere se ricercare con premura Gesù, come hanno fatto i Magi, oppure se avere un atteggiamento di indifferenza come scribi e sommi sacerdoti o addirittura di paura come Erode che sente Gesù come una minaccia al suo potere. E’ l’esortazione che Papa Francesco rivolge all’Angelus nella Solennità dell’Epifania. Circa 30 mila i fedeli a Piazza San Pietro, fra i presenti il corteo storico-folcloristico dedicato al territorio dei Monti Prenestini, accompagnato da musiche tradizionali.

 

Ricercare con premura Gesù, no a indifferenza o paura

Francesco ricorda che l’esempio da seguire è quello dei Magi, pronti a scomodarsi per incontrare Gesù che salva: con questo atteggiamento  “noi possiamo vivere una vita bella”, crescendo nella carità, nella fede e nella speranza.  

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Questi sono i tre atteggiamenti che troviamo nel Vangelo: ricerca premurosa dei Magi, indifferenza dei sommi Sacerdoti, degli scribi, di quelli che conoscevano la teologia e paura, di Erode. E anche noi possiamo pensare e dobbiamo scegliere: quale dei tre assumere? Io voglio andare con premura da Gesù? Ma a me Gesù non dice nulla…sto tranquillo…O ho paura di Gesù e nel mio cuore vorrei farlo fuori?

 

“L’egoismo può indurre a considerare la venuta di Gesù nella propria vita come una minaccia”, spiega. “Allora si cerca di sopprimere o di far tacere il messaggio di Gesù” che viene avvertito come un ostacolo quando si seguono le ambizioni umane, le prospettive più comode, le inclinazioni del male.

 

I principi del mondo spingono a prepotenza e sete di potere

Scribi e sommi sacerdoti sanno, infatti, che Gesù è lì a Betlemme, a pochi chilometri ma non si muovono, “erano molto comodi” . Si tratta della tentazione dell’indifferenza: pur sapendo che Gesù è il nostro Salvatore, “si preferisce vivere come se non lo fosse”, “si seguono i principi del mondo”, che spingono a soddisfare le inclinazioni alla prepotenza e alla sete di potere e ricchezze.

 

La paura porta all’ipocrisia

“Ancora più negativo è il terzo atteggiamento, quello di Erode”, nota il Papa: ha paura, vuole sapere dove è il bambino non per adorarlo come dice ai Magi, ma per eliminarlo, perché lo sente come un rivale. “La paura sempre porta all’ipocrisia”, sottolinea Francesco affermando che “gli ipocriti sono così perché hanno paura nel cuore”.

 

Gli auguri ad alcune Chiese orientali cattoliche e ortodosse, in particolari a cristiani copti ortodossi

Dopo la preghiera, il Papa rivolge il suo augurio ad alcune Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, che celebrano in questi giorni il Natale del Signore: questa gioiosa celebrazione sia fonte  di comunione fra tutti noi cristiani.

Vorrei esprimere, in modo speciale, la mia vicinanza ai cristiani ortodossi copti, e salutare cordialmente il mio fratello Tawadros II nella gioiosa occasione della consacrazione della nuova cattedrale al Cairo.

 

Quindi, ricorda l’odierna Giornata Missionaria dei Ragazzi e rivolge un saluto speciale al corteo storico-folcloristico che promuove i valori dell’Epifania e che quest’anno è dedicato al territorio dei Monti Prenestini, ricordando  anche il corteo dei Magi che si svolge in numerose città della Polonia. 

Ascolta il servizio con la voce del Papa e gli auguri di Natale ad alcune Chiese orientali

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06 gennaio 2018, 12:28