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Papa a delegazione palestinese: base del dialogo, rispetto reciproco

Papa Francesco ha ricevuto i partecipanti alla riunione del Comitato permanente per il dialogo con personalità religiose della Palestina, promossa dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Al centro dell'incontro, l'importanza del rispetto reciproco nel dialogo

di Barbara Castelli

Il “rispetto reciproco” è una condizione primaria per il dialogo, che si “instaura a tutti i livelli: con sé stessi, attraverso la riflessione e la preghiera, in famiglia, all’interno della comunità religiosa, tra le diverse comunità religiose, e anche con la società civile”. Sono parole di gratitudine e vicinanza quelle che Papa Francesco rivolge ai partecipanti alla riunione del Comitato permanente per il dialogo con personalità religiose della Palestina, promossa dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.

“Dal dialogo scaturisce una maggiore conoscenza reciproca, una maggiore stima reciproca ed una collaborazione per il conseguimento del bene comune e per una azione sinergica nei confronti delle persone bisognose, garantendo loro tutta l’assistenza necessaria”.

Durante l’udienza, nell’auletta dell’aula Paolo VI, prima del tradizionale incontro pubblico del mercoledì, il Pontefice rimarca che se “per la Chiesa Cattolica è sempre una gioia costruire ponti di dialogo con comunità, persone e organizzazioni, è certamente una gioia particolare farlo con personalità religiose e intellettuali palestinesi”.

La Terra Santa, infatti, per i cristiani è la terra per eccellenza “del dialogo tra Dio e l’umanità”: un dialogo “culminato a Nazareth tra l’Angelo Gabriele e la Vergine Maria, avvenimento al quale fa riferimento anche il Corano”, e proseguito in maniera singolare tra “Gesù ed il suo popolo in rappresentanza dell’umanità intera”.

Invocando “abbondanti benedizioni” e “pace e prosperità per il popolo palestinese, per la Terra Santa e per tutto il Medio Oriente”, Papa Bergoglio auspica, infine, che le consultazioni in corso “conducano a creare uno spazio di sincero dialogo a favore di tutte le componenti della società palestinese, in particolare quella cristiana, considerata la sua esigua consistenza numerica e le sfide alle quali è chiamata a rispondere, specialmente per quanto riguarda l’emigrazione”.

“Sono consapevole dell’attenzione che le Autorità dello Stato di Palestina, in particolare il Presidente Mahmoud Abbas, hanno verso la comunità cristiana, riconoscendo il suo posto e il suo ruolo nella società palestinese”.

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06 dicembre 2017, 12:30