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Papa Francesco e giovani Papa Francesco e giovani 

Papa alle Pontificie Accademie: sappiate parlare al cuore dei giovani

XXII Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie: nel Messaggio del Papa l'appello ai partecipanti, agli educatori e ai docenti a saper parlare al cuore dei giovani, ad accompagnarli con fiducia attingendo all'interiorità dell'uomo dove abita Cristo

di Gabriella Ceraso

Sono tornate a riunirsi oggi in Vaticano per la XXII Solenne Seduta Pubblica, le sette Pontificie Accademie coordinate dal cardinale Gianfranco Ravasi: un momento per condividere, come ha scritto loro il Papa in un Messaggio per l’occasione, “l’approfondimento delle tematiche fondamentali per la visione umanistica cristiana”. La manifestazione è organizzata di volta in volta, sin dal 1995, da una della Accademie a cui poi è associata l’assegnazione di un Premio. La protagonista di quest’anno è la Pontificia Accademia Latinitatis col tema “In interiore homine. Percorsi di ricerca nella tradizione latina”.

Esprimendo gratitudine per la scelta dell'argomento, Francesco, nel Messaggio, sottolinea la centralità nell’esperienza non solo cristiana, ma umana, del tema dell’interiorità, del cuore, della coscienza e consapevolezza di sé. Esso, afferma il Papa, accomuna diverse tradizioni religiose e culturali e si ripropone con una “grande urgenza” nel nostro tempo, “spesso caratterizzato dall’apparenza, dalla superficialità, dalla scissione tra cuore e mente, interiorità ed esteriorità, coscienza e comportamenti”.

"I momenti di crisi, di cambiamento, di trasformazione" scrive "non solo delle relazioni sociali ma anzitutto della persona e della sua più profonda identità, richiamano inevitabilmente la riflessione sull’interiorità, sull’essenza intima dell’essere umano".

“La verità abita nell'uomo interiore”

Per riflettere sulla questione quindi il Pontefice richiama la parabola evangelica del Padre misericordioso, in particolare le parole del “figlio prodigo”: ‘Mi alzerò, andrò da mio padre’ (Lc 15,17-18).

E’ il “dinamismo”, spiega Francesco, in cui "può sintetizzarsi la vita del cristiano e dell’uomo", un dinamismo “prima interiore e poi esteriore”, che “avvia il cammino della conversione, del cambiamento profondo, coerente e non ipocrita, e quindi dell’autentico sviluppo integrale della persona”.

Il Papa indica che in tanti, nel passato classico e poi nel mondo cristiano, hanno riflettuto su questo dinamismo, sull’interiorità dell’uomo: basti pensare alle opere scritte da S. Agostino dalle Confessioni  al De vera religione, in cui si interroga  sulla vera armonia e, riassumendo sia la saggezza antica sia le parole evangeliche, così afferma: “Non uscire fuori di te, ritorna in te stesso; la verità abita nell’uomo interiore e, se troverai che la tua natura è mutevole, trascendi anche te stesso” (39,72).

La riflessione di S. Agostino diventa, poi, accorato appello nel Commento al Vangelo di Giovanni (18,10): “Rientrate nel vostro cuore! Dove volete andare lontani da voi? Andando lontano vi perderete. Perché vi mettete su strade deserte?”. Quindi, rinnovando l’invito, addita la meta, la patria dell’itinerario umano: “Rientra nel cuore; lì esamina quel che forse percepisci di Dio, perché lì si trova l’immagine di Dio; nell’interiorità dell’uomo abita Cristo” (ibid.).

Nella riflessione del Papa queste “suggestive affermazioni” risultano di straordinaria attualità specie per i “più giovani, che cominciano la grande avventura della vita e spesso rimangono coinvolti nei labirinti della superficialità e della banalità, del successo esteriore che nasconde un vuoto interiore, dell’ipocrisia che maschera la scissione tra le apparenze e il cuore”.

Da qui il forte appello rivolto agli Accademici, ai partecipanti alla Seduta Pubblica, e specialmente a quanti hanno il compito dell’insegnamento, della trasmissione della saggezza dei padri, racchiusa nei testi della cultura latina: "sappiate parlare al cuore dei giovani, sappiate far tesoro del ricchissimo patrimonio della tradizione latina per educarli al cammino della vita, e accompagnarli lungo sentieri ricchi di speranza e fiducia, attingendo all’esperienza e alla sapienza di quanti hanno avuto la gioia e il coraggio di “rientrare in sé stessi” per seguire la propria identità e vocazione umana".

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05 dicembre 2017, 18:13