Papa Francesco durante la Consacrazione Papa Francesco durante la Consacrazione 

"Dio non delude", le parole di Francesco alla Messa per i cardinali e vescovi defunti

"La fede che professiamo nella Risurrezione ci porta ad essere uomini di speranza e non di disperazione, uomini della vita e non della morte, perchè ci consola la promessa della vita eterna radicata nell'unione a Cristo risorto"

di Emanuela Campanile

Papa Francesco ha celebrato oggi la Santa Messa in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel corso dell’anno. La cerimonia, durante il Pontificato di Paolo VI, veniva ufficiata in Cappella Sistina. Dal 1986, con Giovanni Paolo II, all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro.

La speranza davanti alla realtà della morte.

E’ con la fede nella Resurrezione dei giusti e nelle parole di Gesù che si rafforza la nostra speranza davanti al dolore della morte. Nell’omelia durante la Messa in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno così si è espresso Papa Francesco:

“Gesù ci ha dimostrato che essa non è l’ultima parola, ma l’amore misericordioso del Padre ci trasfigura e ci fa vivere la comunione eterna con Lui. Una caratteristica fondamentale del cristiano è il senso dell’attesa trepidante dell’incontro finale con Dio. Lo abbiamo riaffermato poco fa nel Salmo responsoriale: «L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (42,3). Sono parole poetiche che interpretano in maniera commovente la nostra attesa vigilante e assetata dell’amore, della bellezza, della felicità e della sapienza di Dio”.

“La morte rende definitivo il bivio che già qui, in questo mondo ci sta dinanzi:la via della vita, o la via della morte, cioè quella che conduce lontano dal Lui”

I “molti” che risorgeranno

Ma se “La morte rende definitivo il bivio che già qui, in questo mondo ci sta dinanzi: la via della vita, cioè quella che conduce alla comunione con Dio, o la via della morte, cioè che conduce lontano da Lui”, chi sono allora  “i molti che risorgeranno”? Francesco li identifica in quella “moltitudine che, grazie alla bontà misericordiosa di Dio, può sperimentare la realtà della vita che non passa, la vittoria completa sulla morte per mezzo della risurrezione”. E’ da qui che nasce “la fiducia di fronte alla morte” perché “Gesù - prosegue ancora il Papa - ci ha dimostrato che essa non è l’ultima parola, ma l’amore misericordioso del Padre ci trasfigura e ci fa vivere la comunione eterna con Lui”.

“I molti che risorgeranno sono la moltitudine che, grazie alla bontà misericordiosa di Dio, può sperimentare la realtà della vita che non passa”

Una caratteristica del cristiano

“Il senso dell’attesa trepidante dell’incontro finale con Dio” - conclude il Santo Padre  - è una caratteristica fondamentale del cristiano”. Citando dal Salmo  responsoriale (42,3)  L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?, Francesco riafferma quanto Dio sia fedele :  “Queste espressioni del Salmo si erano impresse nell’anima dei nostri fratelli Cardinali e Vescovi che oggi ricordiamo, essi ci hanno lasciato dopo aver servito la Chiesa e il popolo loro affidato, nella prospettiva dell’eternità. La speranza non delude. Sì, non delude! Dio è fedele e la nostra speranza in Lui non è vana”.

Ascolta il servizio con la voce del Papa

 

 

 

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03 novembre 2017, 18:21