Papa Francesco durante una celebrazione Papa Francesco durante una celebrazione  

Rapito in Nigeria don Maurizio Pallù. Il Papa in preghiera

Un sacerdote missionario della Diocesi di Roma, legato al Cammino Neocatecumenale e da tre anni in Nigeria, don Maurizio Pallù, è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati nel sud del Paese. Il Papa prega per la sua liberazione

Un sacerdote missionario della Diocesi di Roma, legato al Cammino Neocatecumenale e da tre anni in Nigeria, don Maurizio Pallù è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre si recava con altre quattro persone a Benin City, nel sud del Paese.

I rapitori avrebbero portato via il sacerdote dopo aver rapinato il gruppo, per questo si pensa all’azione di una banda di delinquenti comuni pronti a chiedere il riscatto. 

Sulla vicenda è al lavoro l'Unità di crisi della Farnesina, mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo coordinato dal pm Sergio Colaiocco.

In un tweet il direttore della Sala Stampa Vaticana Greg Burke fa sapere che "Papa Francesco è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui".

Originario di Firenze, 63 anni, entra al seminario Redemptoris Mater di Roma nel 1988, dopo aver trascorso 11 anni come missionario laico in diversi Paesi del mondo. Opera in due parrocchie romane e in seguito viene inviato in Olanda, dove diventa parroco nella diocesi di Haarlem.

Riparte per l’Africa per lavorare nell’arcidiocesi di Abuja, Nigeria. E’ un “presbitero itinerante” della Fondazione Famiglia di Nazareth.

Lo stato di Edo, di cui Benin City è la capitale e in cui don Maurizio è stato fino ad ora impegnato, è un'area ad alto rischio rapimenti. Il 27 settembre scorso, viene sequestrato anche don Lawrence Adorolo, parroco della chiesa di San Benedetto di Okpella.

Monsignor Gabriel Dunia, vescovo di Auchi, nel condannare all’Agenzia Fides il rapimento come “atto abominevole”, rivelò che i rapitori si erano "fatti vivi “per chiedere un riscatto alla Chiesa”. Ma la “Chiesa non paga riscatti” rispose il vescovo, confermando la linea adottata da tempo dalla Conferenza episcopale nigeriana di respingere ogni richiesta da parte dei sequestratori di sacerdoti e religiosi. Non si tratta di atti legati all’odio religioso, ma compiuti molto spesso da gruppi di criminali comuni che mirano al denaro.

Nei giorni precedenti a questo episodio uomini armati avevano rapito anche il direttore del parco naturale di Ogba di Benin City, uccidendo tre poliziotti. Secondo quanto riportato da Fides, quest’anno nel Sud della Nigeria sono stati rapiti altri 3 sacerdoti.

Padre Samuel Okwuidegbe, gesuita, prelevato da sconosciuti il 18 aprile e poi rilasciato il 22 dello stesso mese. Il 18 giugno scorso con un blitz della polizia viene liberato, a tre giorni dal rapimento, padre Charles Nwachukwu, della diocesi di Okigwe -  sud est della Nigeria.

L’episodio più drammatico è invece quello del primo settembre, giorno in cui viene rapito e ucciso - sempre nello Stato di Imo - padre Cyriacus Onunkwo: il suo corpo viene ritrovato il giorno dopo nei pressi di un villaggio.

Da due anni non si hanno ancora notizie di padre Gabriel Oyaka, religioso nigeriano della Congregazione dello Spirito Santo, sequestrato il 7 settembre 2015.

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14 ottobre 2017, 10:49