· Città del Vaticano ·

Liturgie del Triduo e Via crucis ripensate per accompagnare i fedeli nell’emergenza del covid-19

La Pasqua essenziale di Francesco

Beato Angelico, «Comunione degli apostoli» (1440-1442)
08 aprile 2020

Tutto sarà più sobrio ed essenziale. L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice ha dovuto organizzare in tempi rapidi i riti che Francesco sta per presiedere senza la presenza dei fedeli, in una basilica di San Pietro semivuota. Eppure mai come in questa Pasqua tanti guarderanno al Papa grazie ai mezzi di comunicazione. Il Pontefice vuole infatti essere vicino alle tante persone impossibilitate ad andare a messa e a partecipare alle liturgie di questo singolare Triduo pasquale in tempo di pandemia e di isolamento forzato. Il Crocifisso di San Marcello e l’icona della Salus populi Romani che hanno accompagnato sia la preghiera del 27 marzo, sia la messa della domenica delle Palme, saranno sempre presenti.

Il Giovedì santo, com’è già noto, il Papa non presiederà la messa del Crisma con i sacerdoti di Roma: la celebrazione si terrà a crisi finita. La messa in Coena Domini, che fa memoria dell’istituzione dell’Eucaristia, si terrà alle ore 18 all’altare della Cattedra senza il tradizionale rito della lavanda dei piedi (che comunque è previsto possa essere omesso) e non si concluderà con la reposizione del Santissimo alla fine della celebrazione.

Venerdì santo i momenti saranno due. Il primo è la liturgia della Passione e dell’adorazione della Croce, alle 18, nella basilica di San Pietro. Il Crocifisso di San Marcello sarà coperto. Ci sarà una meditazione del predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, quindi il Crocifisso verrà svelato. Ci sarà l’adorazione ma non il bacio alla Croce.

La sera del Venerdì santo, alle 21, la Via Crucis si terrà in piazza San Pietro, con le stazioni lungo il colonnato, attorno all’obelisco e infine lungo il percorso che conduce al sagrato. Due i gruppi dei portatori della croce. Ci saranno dei detenuti del carcere “Due Palazzi” di Padova (le meditazioni sono state scritte da alcuni di loro), e dei medici e infermieri del Fondo assistenza sanitaria (Fas). Essi infatti sono in prima linea nel servizio agli ammalati colpiti dalla pandemia.

Durante la veglia del Sabato santo, alle 21, non si celebreranno battesimi. La cerimonia iniziale con il fuoco avverrà alle spalle dell’altare della Confessione. Non ci saranno i lumini per i presenti e il canto delle tre invocazioni “lumen Christi” avverrà soltanto con l’accensione in sequenza delle luci della basilica durante la processione verso l’altare della Cattedra. Suoneranno le campane di San Pietro al momento del “Gloria” che annuncia la resurrezione.

La stessa sobrietà caratterizzerà anche la messa della domenica di Pasqua, che il Papa celebrerà alle 11 all’altare della Cattedra. Il Vangelo sarà proclamato in greco e in latino. Al termine Francesco si recherà in sacrestia a togliere i paramenti, quindi tornerà in basilica davanti all’altare della Confessione, da dove pronuncerà il messaggio Urbi et Orbi e impartirà la benedizione pasquale. Tutto dunque si svolgerà all’interno.