“Colloquio senza progressi”, Trump deluso della telefonata con Putin
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Il pressing di Donald Trump su Vladimir Putin cade nel vuoto. Nell’ennesimo tentativo di mediazione per una tregua in Ucraina il presidente degli Stati Uniti si dice scontento della conversazione telefonica di un’ora di ieri, giovedì 3 luglio, con il capo del Cremlino, sottolineando che “il dialogo non ha prodotto alcun progresso” per giungere a un cammino negoziale. Putin, infatti, dice in teoria sì al dialogo con l'Ucraina, ma anche di essere intenzionato a portare avanti i suoi obiettivi, con l'eliminazione delle cause che hanno portato alla situazione attuale. Lontano anche un terzo giro di colloqui fra Mosca e Kiev a Istanbul: nessuna data sarebbe stata stabilita per l’incontro. Atteso ora un colloquio del capo della Casa Bianca anche con il presidente ucraino Zelensky.
Le armi all’Ucraina
Sullo sfondo il capitolo della fornitura di armi all’Ucraina, di cui gli Stati Uniti avevano annunciato uno stop parziale, che Trump nega, precisando che le forniture di armi all’Ucraina non sono state interrotte, «ma ne abbiamo inviate troppe in passato e ora dobbiamo essere sicuri di averne abbastanza per noi».
I combattimenti sul campo
Poche ore dopo la telefonata, l’esercito russo ha compiuto un massiccio attacco aereo sulla capitale ucraina, Kyiv, uno dei più vasti in assoluto. L’aeronautica ucraina ha infatti precisato che sono stati lanciati ben 539 droni e 11 missili. Il bilancio è di almeno 19 persone ferite. Tredici le diverse zone della città che sarebbero state colpite e incendiate da droni e missili. Stando a quanto reso noto dalla compagnia ferroviaria nazionale ucraina, i bombardamenti russi hanno anche danneggiato le infrastrutture ferroviarie nella parte occidentale dell’area urbana, portando alla deviazione del traffico. Dal canto suo la Russia segnala una vittima per gli attacchi ucraini nella regione di Rostov.
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