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I siriani in festa a Damasco per la fine delle sanzioni Usa I siriani in festa a Damasco per la fine delle sanzioni Usa  (ANSA)

Siria, attesa e speranza per la fine delle sanzioni americane

Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato la revoca delle sanzioni economiche imposte alla Siria. Una misura sollecitata a lungo dalle chiese locali, dalle ONG e dalla stessa popolazione siriana, che tuttavia rimane prudente. Georges Sabé, sacerdote marista che vive ad Aleppo, ribadisce la necessità di continuare a vigilare affinché ogni comunità possa vivere tutelata nei propri diritti

Jean-Benoît Harel e Greta Giglio – Città del Vaticano

«È stato un annuncio veramente inaspettato, siamo rimasti sorpresi», racconta padre George Sabé dalla città di Aleppo. Martedì 13 maggio, durante la sua visita in Arabia Saudita, Trump ha annunciato la revoca delle sanzioni americane contro la Siria, per  «garantire pace e prosperità alla regione nel lungo periodo» come ha dichiarato il Dipartimento di Stato americano. Tante le manifestazioni di gioia nel Paese, in particolare a Damasco dove una grande folla si è radunata sulla piazza degli Omayyadi.

«Per noi è una grande gioia»

Introdotte sotto il regime di al-Assad, queste sanzioni hanno peggiorato le condizioni di vita della popolazione siriana fin dall’inizio della guerra civile nel 2011. «La revoca delle sanzioni incide sulla vita quotidiana dei siriani, quindi riceviamo questo annuncio con grande gioia», dichiara padre Sabé. Tuttavia, sottolinea anche come sia fondamentale rimanere vigili: «è una speranza che si realizza, ma noi dobbiamo essere come sentinelle». Infatti se da una parte rimane la possibilità che gli americani richiedano ai siriani delle contropartite per lo stop alle sanzioni, dall’altra la popolazione ha bisogno di dedicarsi alla ricostruzione del Paese: infrastrutture, strade e ospedali certamente, ma anche «delle persone e delle relazioni umane» spiega il sacerdote marista.

L'importanza di rimanere vigili

Tra le questioni ancora da chiarire c’è il ruolo delle comunità religiose minoritarie. Padre Sabé sottolinea che nonostante la revoca delle sanzioni sia una buona notizia, è ancora necessario dedicarsi alla salvaguardia dei diritti umani della popolazione: «Dobbiamo continuare a chiedere che vengano rispettati dignità e valori di ogni comunità siriana». Se con l’insediamento del nuovo governo di Ahmad al-Sharaa nel dicembre 2024 gli Stati Uniti avevano deciso di temporeggiare, oggi con la richiesta di Mohammed bin Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita, Donald Trump ha deciso di allinearsi alle posizioni di Unione europea, Regno Unito e Canada. Tuttavia è ancora atteso un piano concreto che delinei in modo chiaro le tappe della revoca.

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15 maggio 2025, 15:24