Russia e Ucraina, nuovo scambio di prigionieri
Guglielmo Gallone - Città del Vaticano
Mosca e Kyiv hanno confermato questa mattina il rilascio di altri 307 prigionieri ciascuno. Sommando i 390 già restituiti da ciascuna parte nella giornata di ieri, il bilancio parziale dell’accordo “mille-per-mille”, che verrà completato domenica, raggiunge quota 697 persone rientrate in patria.
Progressi diplomatici
È lo scambio di prigionieri più esteso dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022 e rappresenta il primo risultato tangibile dell’incontro tenutosi a Istanbul la scorsa settimana tra le delegazioni dei due Paesi. Il primo scambio, avvenuto ieri pomeriggio, era stato anticipato da un post del presidente americano Donald Trump sul social network Truth e poi confermato sia dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sia dal ministero degli Esteri russo. Ieri erano state rilasciate 390 persone per ciascuna parte: 270 militari e 120 civili.
Incognite sui negoziati
Il presidente ucraino ha confermato che i contatti diplomatici per un buon esito dell'accordo sullo scambio dei prigionieri proseguiranno fino alla conclusione dell'operazione prevista per domani. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha nuovamente parlato di un "memorandum” da consegnare al prossimo incontro, aggiungendo che "ora il nostro compito più importante è quello di preparare un trattato di pace che sia affidabile e che garantisca una pace giusta e sostenibile a lungo termine senza creare minacce alla sicurezza di nessuno". A proposito della possibilità che i negoziati si svolgano in Vaticano, Lavrov ha detto che è "un po’ inelegante che Paesi ortodossi discutano questioni relative all’eliminazione delle cause profonde su una piattaforma cattolica", definendo "non molto realistico" questo scenario.
Ma la guerra continua
Nonostante i progressi inaugurati ieri, nella notte si sono verificati intensi bombardamenti russi sul territorio ucraino e in particolare su Kyiv. Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto sei missili balistici russi Iskander-M/KN-23 e hanno neutralizzato 245 dei 250 droni lanciati da Mosca, cui vanno aggiunti altri 14 missili balistici. Il governatore della regione ha registrato almeno 15 feriti. "Tutti gli attacchi hanno preso di mira i civili. Ci sono state vittime", ha scritto il presidente Zelensky, sollecitando "una pressione molto più forte sulla Russia" attraverso "ulteriori sanzioni mirate". L'esercito russo ha poi bombardato gli insediamenti nella regione di Donetsk 27 volte nelle ultime 24 ore, uccidendo quattro civili e ferendone otto, costringendo 118 persone a fuggire dalle proprie case.
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