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Kyiv, a colloquio le delegazioni ucraina e cinese Kyiv, a colloquio le delegazioni ucraina e cinese 

Ucraina, rientra la crisi del grano. A Kyiv l'inviato cinese

Dopo la missione europea del presidente ucraino Zelensky, ora è la Cina che sta cercando di mediare tra Russia e Ucraina. Un inviato di Pechino ha incontrato ieri, 17 maggio, i vertici ucraini e poi andrà a Mosca. Intanto, la Duma approva la "deportazione forzata e controllata" di persone dai territori in cui è stata introdotta la legge marziale (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson), in parte occupate dalle truppe russe

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Per altri due mesi il frumento dell’Ucraina, da sempre considerata il granaio del mondo, potrà ricominciare ad essere esportato. Lo ha confermato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che continua ad avere particolare attenzione sul traffico commerciale via cargo che avviene nel Mar Nero, dove insistono i porti ucraini, da cui partono le navi cariche di derrate. Tirano un sospiro di sollievo soprattutto i Paesi africani destinatari di gran parte del grano ucraino.

La Duma approva la deportazione forzata dai territori con legge marziale

Intanto, la Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha approvato in terza e ultima lettura alcuni emendamenti che prevedono la possibilità della "deportazione forzata e controllata" di persone dai territori in cui è stata introdotta la legge marziale, e quindi le regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, in parte occupate dalle truppe russe. Lo riporta l'Ansa, citando Novaya Gazeta Europa. Inoltre, il progetto di legge prevede che le forze di sicurezza possano trattenere per 30 giorni le persone accusate di aver violato "divieti e restrizioni" stabiliti dai decreti presidenziali nei territori in cui vige la legge marziale.

Diplomazia: ci prova la Cina

Sul fronte diplomatico, oggi 18 maggio, si tiene la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sull’Ucraina, ma gli occhi della comunità internazionale sono puntati soprattutto sulla missione diplomatica cinese. L’inviato di Pechino, Li Hui, ha incontrato ieri a Kiyv il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, il quale ha confermato all’inviato della Repubblica Popolare che l’Ucraina non accetterà mai proposte di pace che prevedono rinunce alla sovranità e all’integrità territoriale. Palese il riferimento alla Crimea e alle zone del Donbass occupate dalle truppe russe. Immediata la risposta del diplomatico di Pechino secondo il quale “non esiste una panacea per risolvere la crisi". Per risolverla, ha detto, occorre l’impegno di tutti. 

Tornano le bombe su Kyiv

Intanto sul terreno le truppe ucraine avanzano nella regione di Bakhmut, ma per ora si parla di un progresso di sole alcune centinaia di metri. Pioggia di missili russi sulla capitale Kyuv, dove la contraerea è operativa 24 ore su 24 ed ha neutralizzato gli ordigni piovuti sulla città. Danni relativi sono stati causati solo dai frammenti caduti al suolo. Bombardamenti russi anche a Odessa e Kherson, dove si registrano tre vittime, tra cui un bambino.

aggiornamento alle 18.00

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18 maggio 2023, 08:43