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Soccorritori lavorano tra le macerie di un edificio residenziale colpito a Uman, una delle città che i missili russi hanno preso di mira durante la notte Soccorritori lavorano tra le macerie di un edificio residenziale colpito a Uman, una delle città che i missili russi hanno preso di mira durante la notte  (AFP or licensors)

Ucraina, ancora attacchi sui civili. Il vescovo Yazlovetskiy: pregate per la pace

Notte di terrore nel Paese dove diverse località sono state colpite da missili russi. Coinvolta in particolare Uman, a circa 200 chilometri dalla capitale. Dure le parole del presidente ucraino Zelensky che è tornato a chiedere sanzioni più dure per fermare Mosca. Il vescovo ausiliare di Kyiv racconta la sofferenza della popolazione e il dolore per le tante vittime della guerra. "Mentre la natura si risveglia alla vita, la gente qui continua a morire"

Adriana Masotti e Svitlana Dukhovych - Città del Vaticano

Sono salite a 22 le vittime del vasto attacco russo che nelle prime ore di oggi ha colpito diverse città dell'Ucraina. Venti le persone uccise a Uman, nel centro del Paese a circa 200 chilometri a sud della capitale Kyiv, dove un missile ha colpito, tra l'altro, un edificio residenziale di 9 piani; altri due morti - una donna e un bambino piccolo - sono stati registrati a Dnipro. A Uman le autorità locali hanno decretato tre giorni di lutto e la cancellazione per un periodo indefinito di tutti gli eventi pubblici programmati. 

La dura condanna di Zelensky 

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha immediatamente condannato gli attacchi russi: "La scorsa notte - si legge sul suo profilo Telegram - il nemico ha nuovamente attaccato l'Ucraina con missili e droni. I terroristi hanno colpito infrastrutture e civili. A questo terrore russo l'Ucraina e il mondo devono dare una risposta adeguata". Zelensky è tornato quindi a chiedere alla comunità internazionale il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. "Il male russo può essere fermato con le armi, i nostri difensori lo stanno facendo. E può essere fermato con le sanzioni", ha scritto in un tweet in cui parla di 10 edifici residenziali danneggiati a Uman mentre uno di essi è andato distrutto.

Una donna con il suo bambino a Uman
Una donna con il suo bambino a Uman

Yazlovetskiy: "Vi chiedo di pregare per le vittime e per la pace"

Forte la paura della gente che, dopo un periodo di relativa calma, è tornata a sentire gli allarmi anti missilistici e a temere per la propria vita. È ciò che testimonia ai nostri microfoni monsignor Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare dei Latini della diocesi di Kyiv-Zhytomyr, che descrive la sofferenza causata da una guerra di cui ancora non si intravede la fine:

Ascolta la testimonianza di monsignor Oleksandr Yazlovetskiy

"Dopo aver festeggiato la Pasqua cattolica e poi quella ortodossa, noi qui in Ucraina abbiamo gustato, se si può dire così, un pò di pace. Certo, siamo consapevoli che la guerra continua - quello che vediamo intorno non ci lascia dimenticare la guerra - però ultimamente abbiamo sentito poche sirene, solo 3 o 4 volte, e poi non succedeva niente. Stanotte tutto è cambiato perché dopo il suono delle sirene qui a Kyiv, dove abito, abbiamo sentito delle esplosioni, ma fortunatamente i nostri militari sono riusciti a difendere la nostra capitale. Stanotte però i russi hanno attaccato tante città e tra queste Uman, che appartiene alla nostra diocesi di Kyiv. Uman è una bellissima città di 85.000 abitanti, una città molto conosciuta in tutto il Paese. E i suoi abitanti hanno un motto che dice che Uman è 'la città dove ti aspettano', perché in quella città si trova la tomba di Rebbe Nachman di Brașov, il principale centro di pellegrinaggio per gli ebrei ortodossi chassidici che vengono qui in Ucraina una volta all'anno e dopo riempiono la città con i loro festeggiamenti in onore di questo famoso rabbino.

A Uman si trova anche un bellissimo parco nazionale dove prima della guerra si portavano i bambini da tutto il Paese. Ricordo che anch'io quando ero piccolo, avevo forse sette anni, sono stato portato anche se era distante dalla scuola, proprio per vedere questo parco. Questa notte i soldati russi hanno attaccato questa città. Al momento sono una decina le vittime e circa venti le persone ferite. Il sindaco ha  annunciato tre giorni di lutto. Sotto i palazzi distrutti si sta tutt'ora scavando per cercare chi è rimasto sotto le macerie, è una cosa terribile, terribile come sempre, e non si sa cosa pensare, cosa dire, ma i russi davvero non hanno rispetto per nessuna cosa, non vanno a combattere sul campo di battaglia, ma vanno ad attaccare le nostre città uccidendo la povera gente che già soffre così tanto a causa della guerra. Oggi è toccato anche a questa bellissima città di Uman, perciò chiedo a tutti di pregare per il nostro Paese, di non dimenticarci. Siamo molto grati al Santo Padre che dovunque va, dovunque parli, sempre, sempre, ci ricorda: 'Pregate per gli ucraini, per la pace, per finire questa guerra'. Anch'io dico: pregate per questa povera gente che ha avuto sogni e progetti per sé e adesso che tutto è verde intorno da noi - tutti dicono che l'Ucraina è un terra verde - adesso che si vede risvegliare alla vita tutta la natura, loro quelle povere vittime dovevano morire proprio in questo momento, ma non solo loro, non so quanti soldati muoiono ogni giorno da tutte due le parti, perciò preghiamo, perché il Signore dia loro l'eterno riposo".

Effetti dei razzi russi a Uman
Effetti dei razzi russi a Uman

Il parroco di Uman: Dio è la nostra forza 

Don Albert Gasparian, parroco della comunità romano-cattolica dell’Assunzione a Uman, racconta nell’intervista a Vatican News la sua reazione e quella dei suoi fedeli a quanto accaduto nella notte:

“L’attacco è avvenuto poco dopo le quattro di stamattina. Ci sono state due esplosioni. In quel momento stavo dormendo e mi sono svegliato dal forte boato, l’onda d’urto ha fatto tremare anche la mia casa, le finestre. Per i rumori che si sentivano non era difficile indovinare che stavano volando i razzi, e fino a quando non sono arrivate le informazioni su quanto accaduto, ho iniziato a fare l’esame di coscienza, perché pensavo che poteva arrivare il mio ultimo momento di vita, come infatti è accaduto ai nostri concittadini: oggi è stata l'ultima mattina della loro vita qui sulla terra. Però ho cercato di mantenere la calma, confidando in Dio, arrendendomi a Dio, alla sua provvidenza, e anche chiedendo a Dio aiuto, mi rivolgevo a Lui con una preghiera per la pace. Tutti i giorni nella nostra cappella parrocchiale dopo la Messa recitiamo l'atto di consacrazione dell'Ucraina al Sacro Cuore di Maria. Anche stamattina mi ha chiamato una parrocchiana e mi ha chiesto se stamattina ci sarebbe stata la Messa. Le ho risposto: “Sì, ci sarà. Il sacerdote sta bene, si celebrerà la Messa”. Perché molto spesso Dio rimane l'ultimo sostegno e la forza spirituale per andare avanti, per vincere l'ingiustizia e per aiutare le persone nel dolore che stanno vivendo. Anche in questo momento stiamo per strada portando alla gente aiuti umanitari. Quindi, cerchiamo di non farci vincere dallo shock, ma cerchiamo di reagire”.

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28 aprile 2023, 12:45