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Il presidente italiano Sergio Mattarella a Crotone Il presidente italiano Sergio Mattarella a Crotone

Migranti, Mattarella a Crotone: l'omaggio alle vittime e l’abbraccio ai superstiti

Applaudito a lungo dalla folla, il presidente della Repubblica italiana ha visitato i superstiti del naufragio in ospedale e consegnato doni ai bambini. Al Palamilone si è fermato in silenzio dinanzi alle bare delle 67 vittime, poi l'incontro con i parenti che hanno chiesto il rimpatrio delle salme. Intanto ancora lunghe file alla camera ardente, molti i giovani: “Sconvolti come crotonesi, ma soprattutto come esseri umani”

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

“Giustizia, giustizia!”. Il grido degli abitanti di Crotone, la città calabrese sconvolta da giorni dal drammatico naufragio di migranti avvenuto domenica al largo delle coste di Steccato di Cutro, ha salutato l’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo di Stato è giunto questa mattina nel comune affacciato sul Mar Jonio per rendere omaggio alle vittime di questa che tanti cartelli affissi per le strade denunciano come una “tragedia annunciata”. Per la Guardia costiera, invece, il naufragio non era prevedibile; intanto è stato aperto il nuovo fascicolo che riguarda la catena dei soccorsi senza ipotesi di reato e contro ignoti. 

L'omaggio alla camera ardente 

In silenzio, visibilmente commosso, Mattarella si è fermato dinanzi alle 67 bare in legno scuro o bianco per i bambini (tra cui un neonato di neppure un anno) allineate sul pavimento in parquet del Palamilone, il palazzetto dello sport dove ieri mattina è stata aperta la camera ardente. E dove, ancora oggi, una nutrita folla di cittadini si è messa in fila dalle prime ore del mattino per rendere omaggio a queste vite inghiottite dal mare.

Il presidente italiano nell'Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone
Il presidente italiano nell'Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone

Saluti e doni ai bambini ricoverati 

Nel Palamilone, dal nome dell’antico atleta greco originario della città, ci sono i morti; i vivi, i sopravvissuti - 16 per l’esattezza, tra cui sei minori (uno completamente solo) - sono a pochi metri da lì, nell’Ospedale cittadino San Giovanni di Dio, ricoverati e attualmente sottoposti a terapie reidratanti o di supporto vitaminico. Qualcuno è risultato positivo al tampone per il coronavirus, contratto probabilmente durante il viaggio, e quindi è ricoverato nell’apposito reparto Covid dove sta ricevendo le cure adeguate. L’ospedale è stata la prima tappa della visita di Mattarella che ha voluto personalmente salutare i superstiti e portare doni ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria. Pacchi di peluche, macchinine, una pianola, un robot telecomandato, hanno preceduto il suo arrivo. Davanti all’atrio del nosocomio, tra gli applausi di operatori e pazienti, Mattarella ha consegnato i suoi regali. Un modo per restituire il sorriso a questi piccoli che negli occhi hanno e probabilmente avranno ancora per molto impresso l’orrore vissuto.

La folla di crotonesi ha applaudito a lungo il passaggio dell’auto del presidente: “Chiediamo che venga fatta giustizia per i morti del naufragio”, ha urlato un uomo. “Si poteva evitare, faccia qualcosa!”, ha replicato una donna. E un’altra: “Per favore, non ci abbandoni”.

Le bare allineate nel Palamilone
Le bare allineate nel Palamilone

L'incontro con i familiari delle vittime 

Al palasport, affiancato dal prefetto della città Maria Carolina Ippolito, Mattarella, dopo alcuni minuti di raccoglimento, si è intrattenuto con le famiglie delle vittime del naufragio per circa mezz’ora, con il supporto di un mediatore culturale che ha fatto da interprete. Dai parenti - le cui urla di dolore, ieri, con il capo chino sulle bare, hanno commosso i presenti - è giunta una richiesta pressante: l’aiuto per il rimpatrio delle salme e il sostegno a chi è scampato alla tragedia. Mattarella ha assicurato che si occuperà della situazione e che gli afghani sono richiedenti asilo e la loro situazione è prioritaria. Un ringraziamento è andato ai sindaci di Crotone e Cutro per la generosità con cui le città e i loro abitanti hanno accolto i profughi.

Le voci dei giovani crotonesi

Il congedo di Mattarella - a cui è seguita la visita della neosegretaria del PD, Elly Schlein - è avvenuto ancora tra gli applausi da parte della gente che, con in mano fiori, giocattoli, biglietti, attende di entrare nella camera ardente. Tra loro, diversi ragazzi dei locali licei che si dicono “sconvolti” da questo evento drammatico che ha investito la loro città. Come Valeria, studentessa del Liceo Classico Pitagora, andata a rendere omaggio alle vittime insieme ad alcuni compagni di classe. “Commozione e stupore” sono i sentimenti che condivide: “Questa faccenda ci ha colpito come crotonesi, perché è successa nel nostro territorio, ma anche ci ha colpito come esseri umani. Siamo sconvolti… Sconvolti da questa che è una delle tante dimostrazioni di ciò che forse, purtroppo, continuerà ad accadere. Dobbiamo parlarne, discuterne anche noi giovani, non solo nel territorio ma anche all’estero. Quello che è successo non può passare inosservato”.  

Roberto esce invece dal Palamilone con gli occhi lucidi: “Scene strazianti”, commenta. “Bare di tutte le dimensioni, una piccolissima bianca di un bambino, sul campo dove giocavamo a basket. È terribile… Ma forse tutti noi ragazzi, studenti, diciottenni dovremmo vedere queste scene per capire il disagio di queste persone, cosa succede con queste traversate e magari riflettere su cosa fare per il futuro”.

Omaggio alle vittime
Omaggio alle vittime

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02 marzo 2023, 14:30