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Rajagopal P.V., vincitore del Premio Niwano 2023 Rajagopal P.V., vincitore del Premio Niwano 2023 

Premio Niwano per la Pace 2023 all’attivista indiano Rajagopal

Il Comitato della Fondazione organizzatrice ha assegnato l'edizione 2023 all'esponente gandhiano per l’impegno e il lavoro di una vita a favore dei più poveri ed emarginati nel suo Paese

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

E' stato conferito all'attivista indiano di ispirazione gandhiana Rajagopal PV il 40.mo Premio Niwano per la Pace, in riconoscimento del suo straordinario lavoro al servizio della giustizia e della pace. Il prestigioso riconoscimento è assegnato annualmente dalla Fondazione Niwano agli individui e organizzazioni che hanno contribuito in modo significativo alla cooperazione interreligiosa, promuovendo la causa della pace nel mondo. L'annuncio è stato dato oggi da Flaminia Giovanelli, già sottosegretario del Dicastero vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, e tra i 9 membri del Comitato del Premio. Nelle motivazioni si legge che “le azioni del signor Rajagopal a favore dei più poveri ed emarginati del suo Paese, portate avanti con metodi pacifici e nonviolenti, e la sua lotta per il riconoscimento della pari dignità e degli uguali diritti di ogni uomo e donna, indipendentemente dalla casta o dal sesso, ispirano grande ammirazione”. Rajagopal PV riceverà il Premio durante la cerimonia in programma a Tokyo, in Giappone, il prossimo 11 maggio. Oltre al certificato di premiazione, verrà inviato all'attivista una medaglia e venti milioni di yen.

Insegnare ai giovani metodi pacifici e nonviolenti

“Tra i risultati particolari della sua azione - continua la menzione - si annoverano la negoziazione della resa e la riabilitazione delle bande, l'educazione dei giovani al servizio dei poveri e, nella consapevolezza che i bisogni primari dei poveri sono l'acqua, la terra e le foreste, il suo impegno per la cura dell'ambiente”. Un "lavoro per la giustizia - si legge ancora - portato avanti anche attraverso il dialogo con le istituzioni al fine di contrastare il fenomeno dell'accaparramento delle terre e ottenere, attraverso un' adeguata riforma agraria, la redistribuzione delle terre e l'assegnazione della proprietà fondiaria”.

Attivismo per la pace e la giustizia sociale basato sulla nonviolenza gandhiana 

Nato nel 1948 in Kerala da una famiglia gandhiana, Rajagopal ha iniziato a promuovere l'attivismo sociale non violento all'inizio degli anni '70, quando si è trasferito nel distretto di Chambal, nel Madhya Pradesh. Lì ha trovato una violenza endemica, conseguenza delle ingiustizie e dei torti subiti dalla popolazione, che ha portato alla crescita delle bande giovanili ("dacoit"). Insieme con altri dirigenti gandhiani si è fatto promotore di pace, ottenendo la resa e persino la riabilitazione dei dacoit . Una iniziativa che ha spianato la strada a un'altra sviluppatasi negli anni Ottanta, l'organizzazione di programmi regionali e nazionali di formazione dei giovani per promuovere il concetto di azione nonviolenta per il cambiamento sociale.

L'impegno di Rajagopal per la giustizia e la pace è culminato nella creazione di Ekta Parishad (Forum dell'Unità), un'organizzazione che si propone attraverso un attivismo nonviolento di garantire i diritti alla terra e ai mezzi di sussistenza delle comunità emarginate. Con Ekta Parishad - e grazie alle marce per i diritti alla terra che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone - l'attivismo sociale di Rajagopal ha assunto una maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale.

Un uomo di dialogo

L'azione sociale nonviolenta di Rajagopal lo ha portato anche a essere un uomo di dialogo con le istituzioni e a ricoprire incarichi ufficiali come quello di Commissario d'inchiesta della Corte Suprema sul fenomeno del lavoro forzato e di membro del Consiglio nazionale per la riforma agraria. Secondo il Comitato del Premio, “l'essenza interreligiosa dell'attivismo di Rajagopal consiste nel riunire i poveri, uniti nella protesta nonviolenta per i loro diritti, senza distinzione di religione”. 

La Fondazione Niwano per la Pace

La Fondazione Niwano per la Pace è stata istituita nel 1978 per contribuire alla realizzazione della pace nel mondo e al rafforzamento di una cultura di pace, promuovendo ricerche e altre attività basate sullo spirito dei principi religiosi e servendo la causa della pace in campi quali l' istruzione, la scienza, la religione e la filosofia. Tra i precedenti nomi del premio figurano il vescovo luterano Munib A. Younan, il defunto cardinale brasiliano Paulo Evaristo Arns, il sacerdote missionario anglicano e attivista anti-apartheid Michael Lapsley e la Comunità di Sant'Egidio.

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16 febbraio 2023, 14:04