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Benjamin Netanyahu con la moglie Sara Benjamin Netanyahu con la moglie Sara 

Netanyahu torna a governare con l'appoggio di Sionismo religioso

Il partito dell’ex primo ministro Benjamin Netanyahu, Likud, vince le elezioni politiche di Israele del 1° novembre. La sua maggioranza di 65 seggi alla Knesset su 120 si regge sull’appoggio del partito Sionismo religioso, che diventa terza forza politica del Paese, e di Shas e Giudaismo della Torah unita. Ci si aspetta l’incarico di governo dopo la presentazione ufficiale dei risultati mercoledì prossimo

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Il partito Likud di Netanyahu ottiene 32 seggi, seguito dal partito Yesh Atid del premier uscente Yair Lapid, che ne ottiene 24, e dal partito Sionismo religioso, definito di estrema destra, che ne registra 15, diventando la terza forza politica del Paese. Si tratta dei risultati definitivi ma non ufficiali: saranno presentati pubblicamente solo mercoledì. Non più tardi della fine della settimana prossima Netanyahu dovrebbe avere l'incarico formale da parte dello stesso presidente Herzog al termine del giro di consultazioni del capo dello Stato con i partiti. Già ieri pomeriggio il premier israeliano Yair Lapid ha ammesso la sconfitta  e si è congratulato con l'ex primo ministro Netanyahu per la vittoria, dando istruzioni al suo ufficio per preparare la transizione di potere.  

La prospettiva di governo 

La coalizione in grado di governare, dopo cinque elezioni in poco più di tre anni, sarà dunque formata dal partito di Netanyahu, Likud, con il Sionismo religioso e i due partiti Shas e Giudaismo della Torah unita, che ottengono rispettivamente undici e sette seggi. La coalizione si presenta con quattro seggi in più rispetto alla quota minima di maggioranza. L’elemento nuovo, che potrebbe portare incognite, risiede nel peso che ottiene il partito Sionismo religioso guidato da Itamar Ben Gvir che secondo la stampa locale si è pronunciato finora contro la soluzione a due Stati, a favore dell’annessione della Cisgiordania e per l’autorizzazione alle preghiere ebraiche sul Monte del Tempio a Gerusalemme (la Spianata delle Moschee per i musulmani), in violazione dello Status quo.

Le altre formazioni

Per la prima volta dalla sua nascita nel 1992, il partito della sinistra israeliana, Meretz, - secondo le proiezioni dei media - non entra alla Knesset non avendo passato per circa 3800 voti la soglia di sbarramento del 3,25 per cento.  Al momento, secondo i dati diffusi dalla Commissione elettorale, il 'Campo istituzionale' di Benny Gantz  centrista è il quarto partito in ordine di grandezza con 12 seggi.  Israel Beitenu, il partito che si definisce laico di Avigdor Lieberman,  ottiene sei seggi, mentre due liste arabe - gli islamici di Raam e il partito di sinistra Hadash-Taal - conquistano entrambe cinque seggi. Ultima percentuale da riferire è quella dell'affluenza pari al 70,6 per cento. 

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04 novembre 2022, 08:17