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Cimitero di guerra in Yemen Cimitero di guerra in Yemen 

Yemen: scaduta la tregua, a rischio carestia 7,5 milioni di persone

Scaduta la tregua che era in corso da aprile, le forze governative registrano già i primi attacchi dei ribelli Houthi. L’Onu media per un nuovo negoziato. Francesco Petrelli di Oxfam: con la ripresa dei combattimenti le forniture umanitarie non possono essere consegnate

Marco Guerra – Città del Vaticano

Fonti militari yemenite riferiscono che scontri sono scoppiati subito dopo il mancato rinnovo della tregua che era in vigore da Aprile e scaduta domenica 2 ottobre. Le forze governative parlano di attacchi dei ribelli Houthi nella provincia di Marib, a est della capitale Sanaa. Domenica gli Houthi hanno respinto una proposta dell'Onu per una nuova estensione della tregua, affermando che "non pone le basi" per la pace. I ribelli, sostenuti dall’Iran, hanno anche minacciato di colpire società petrolifere in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, Paesi che invece appoggiano le forze governative.

Onu lavora per nuova tregua

L'inviato speciale dell’Onu Hans Grundberg ha detto che continuerà a lavorare per un accordo e le due le parti stanno ricevendo pressioni internazionali per siglare una nuova tregua. In particolare, la proposta di Grundberg è una proroga della tregua di sei mesi, un meccanismo per pagare gli stipendi del servizio civile e una maggiore circolazione di merci e persone nel Paese in cui l'80% della popolazione, di circa 30 milioni, fa affidamento sugli aiuti. Riflettori puntati anche da parte di Stati Unite e Unione europea che esprimono preoccupazione per il mancato rinnovo della tregua. Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, esorta le parti a proseguire il negoziato. 

Oltre 7 milioni di persone a rischio

La pace dei mesi scorsi ha permesso a navi ed aerei di rifornire lo Yemen tramite il porto di Hodeidah e l’aeroporto da Sanaa, infrastrutture strategiche controllate dagli Houti. Il conflitto è visto da tutti gli osservatori come una guerra per procura tra Arabia Saudita (che guida una coalizione araba a sostegno del governo yemenita) e l’Iran. Le violenze che vanno avanti da sette anni hanno ucciso decine di migliaia di persone, devastato l'economia, causato più di 4 milioni di sfollati e lasciato milioni di persone alla fame. L’Onu, riferendosi allo Yemen, ha più volte parlato di peggiore crisi umanitaria in corso nel mondo, secondo Oxfam, con la ripresa del conflitto, 7,5 milioni di persone potrebbero ritrovarsi in una condizione di carestia nei prossimi mesi.

Oxfam, 17 milioni di persone alla fame

“Il ritorno di uno stato di guerra impedirà l’azione umanitaria verso la popolazione yemenita, si tratta di 17 milioni e mezzo di persone che rischiano la fame, di cui 7,5 potrebbero cadere nelle fase acuta della carestia”, spiega a VaticanNews, Francesco Petrelli, policy advisor del settore sicurezza alimentare di Oxfam Italia. Petrelli esorta la comunità internazionale ad occuparsi di questa crisi, anche se “finora sembra averla voluta ignorare”. “La tregua tra le forze belligeranti  - spiega - è essenziale, anche perché in questi mesi si è registrato un calo del 60% delle vittime del conflitto”. Secondo l’esperto di politiche alimentari, in questi mesi si sono però create anche le condizioni di una tempesta perfetta a cui ha contribuito “l’aumento dei prezzi dei generi alimentari essenziali, del costo dell’energia e il blocco dei cereali provenienti dall’Ucraina”.

Ascolta l'intervista a Francesco Petrelli

Aiuti insufficienti

Petrelli denuncia poi che agli appelli dell’Onu la comunità internazionale ha risposto in modo insufficiente, con un terzo di quelli che sono gli aiuti necessari. “Quindi, oltre alla tregua, è importante uno sforzo finanziario che copra le necessità di milioni di persone. Dobbiamo considerare che la ripresa della guerra può spingere milioni di persone alla morte”. Infine, l’esponente di Oxfam ricorda il ruolo decisivo dell’Onu nel negoziato per la pace, ed esorta la comunità internazionale a sostenere questo processo, perché la crisi in Yemen può avere ripercussioni gravissime per l’equilibrio di tutto il Medio Oriente, perché è una guerra per procura tra più Stati. Bisogna, è l'appello, "ricreare condizioni di stabilità per le aree più calde del mondo”.

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04 ottobre 2022, 14:25