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Uno dei numerosi sbarchi sull'isola italiana di Lampedusa (Guglielmo Mangiapane / Reuters) Uno dei numerosi sbarchi sull'isola italiana di Lampedusa (Guglielmo Mangiapane / Reuters)

Lampedusa, negli occhi di una bimba il dramma di una generazione

Una bambina di 4 anni è giunta questa settimana nell'isola su un'imbarcazione, senza i genitori, rimasti per motivi non ancora chiari sulla costa tunisina insieme alla sorella di poco più grande. Una storia che si inserisce in un flusso di persone migranti ininterrotto da mesi, anche grazie alle condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli. Di Benedetto (Save the Children): "Non chiamatela emergenza. Chiediamo legalità per il fenomeno migratorio a livello europeo"

Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

A 4 anni da soli si può provare ad andare da una stanza all'altra, perché a casa i pericoli sono minori. Se poi ci si trova in un parco giochi recintato, è possibile spostarsi dall'altalena allo scivolo senza essere presi per mano da un genitore. A questa età, però, c'è chi arriva, non accompagnato, da un continente all'altro su un'imbarcazione. Una bambina di 4 anni è sbarcata da sola, questa settimana, a Lampedusa. I genitori insieme alla sorella di 7 anni sono rimasti sulle coste tunisine, probabilmente a causa del panico scoppiato durante l'imbarco che ha spinto la nave a partire.

La piccola sta bene

"La bambina al momento si trova in una comunità educativa, in una situazione sicura, stabile e adeguata ai suoi bisogni", afferma Giovanna Di Benedetto, operatrice di Save the Children. Certamente la piccola "è più serena rispetto a quando è sbarcata, è in compagnia di altri coetanei, ma ovviamente la situazione non è semplice ed ha delle fragilità per le quali sta lavorando il personale della comunità, professionisti adeguati per la situazione". Il ruolo di Save the Children "è di supporto alle autorità e alla bambina, fin dal momento dello sbarco", spiega. "Abbiamo garantito questo e continuiamo a farlo perché vengano attivate le misure per la tutela del suo superiore interesse".

Ascolta l'intervista a Giovanna Di Benedetto

Non chiamatela emergenza

I riflettori tornano ad accendersi su Lampedusa, ma la luce ad intermittenza rischia di essere fuorviante perché il fenomeno migratorio è una questione annosa, non certo un'emergenza. "Assolutamente non va definita così, ed anche per quanto riguarda i più piccoli - prosegue Di Benedetto - sono molti quelli che sbarcano sulle nostre coste. Dall'inizio dell'anno sono più di 9200 i minori non accompagnati e solo nell'ultimo mese abbiamo seguito tre casi di bambini tra gli 8 e gli 11 anni. Ci sono delle criticità nel sistema di accoglienza che non è in grado di ricevere queste persone e noi di Save the Children - conclude - lanciamo sempre lo stesso messaggio: è importante garantire vie legali e sicure, stabilendo a livello italiano ed europeo un sistema di soccorso in mare. Sappiamo benissimo che la rotta del Mediterraneo è tra le più difficili e troppo spesso letali per le persone migranti". 

L'hotspot di Lampedusa è di nuovo pieno

Nelle ultime ore si sono registrati cinque nuovi sbarchi a Lampedusa dove sono approdati, in tutto, 302 persone migranti. Nell'ultimo barcone sono arrivati 77 siriani e tunisini, tra cui tre donne e un minore, direttamente sul molo commerciale. Il peschereccio su cui viaggiavano sarebbe partito da Chebba, in Tunisia. Prima di loro, nelle acque antistanti l'isola, erano stati soccorsi 32 maliani, ivoriani e guineani. A bordo anche quindici donne e tre minori. A seguire diciotto tunisini, fra cui una donna. Lo sbarco più consistente si è, invece, registrato poco dopo la mezzanotte con l'approdo, a bordo di un peschereccio di dodici metri, di 141 persone. A soccorrerle una motovedetta della Capitaneria di porto. Ai soccorritori hanno riferito di essere originari di Costa d'Avorio, Camerun, Guinea, Tunisia, Senegal, Togo, Liberia, Mali, Congo, Ghana e Niger. La stessa motovedetta della Capitaneria, infine, ha soccorso 34 persone, fra cui tredici donne e cinque minori, in fuga da Costa d'Avorio, Guinea, Camerun e Sierra Leone. Situazione di grande emergenza all'hotspot dove ci sono 1168 ospiti nella struttura che ne può contenere al massimo 350, un trasferimento di circa 400 persone è previsto nella giornata di oggi. 

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20 ottobre 2022, 14:17