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Piccoli pazienti che hanno ricevuto le cure da una missione di Emergenza Sorrisi in Africa Piccoli pazienti che hanno ricevuto le cure da una missione di Emergenza Sorrisi in Africa 

Emergenza sorrisi di nuovo in Iraq per ridare dignità a migliaia di bambini

Al via la 25.ma missione dell’equipe medica presso l’ospedale di Nassirirya. In quattordici anni di attività nel Paese, oltre 2200 piccoli pazienti hanno ricevuto cure per gravi malformazioni facciali. Il presidente Abenavoli: "Oltre l’estetica ridiamo ai bambini la possibilità mangiare, parlare, relazionarsi e avere un ruolo nella società"

Marco Guerra – Città del Vaticano

Arriverà oggi in Iraq l’equipe medica di Emergenza Sorrisi per operare presso l’Habobbi Teaching Hospital di Nassirya tanti bambini nati con una malformazione del volto o vittima di ustioni. Diciotto medici e infermieri volontari daranno seguito ad una cooperazione di lungo corso, iniziata quattordici anni fa, con il direttorato della Salute del governatorato del Thi Qar. 

Oltre 2200 bambini curati

La presenza di Emergenza Sorrisi in Iraq ha ridato speranza ad oltre 2200 bambini che hanno ricevuto cure e interventi chirurgici. Nel corso di questi anni, è stato costruito un ponte di fiducia e cooperazione con i medici e sanitari locali, tanto da far diventare l’Habobbi Teaching Hospital un centro di riferimento per il Paese nella chirurgia legata alle malformazioni del volto. Molto è stato fatto per l’empowerment del personale locale, in modo da trasferire le competenze delle equipe dei medici italiani a quelli iracheni.

Il sostegno alla missione

La missione, realizzata in collaborazione con il Ministero della Salute del Thi Qar, è resa possibile grazie ad Emirates Airlines Fondation, che ha fornito gratuitamente i biglietti aerei per il team sanitario e Fondazione Terzo Pilastro. Ad accompagnare il team medico vi sarà anche Nicolò Balini, fondatore di Human Safari che ha avviato una raccolta fondi per sostenere Emergenza Sorrisi devolvendo all’associazione il ricavato derivante dalla vendita del suo libro Todo Cambia.

Situazione socio-ecomica drammatica

Emergenza sorrisi, in una nota alla vigilia della missione, riferisce che la situazione in Iraq è molto complessa e riflette la condizione di drammatica emergenza che il Paese vive da anni, ulteriormente acuita anche dalle violente manifestazioni che hanno recentemente interessato la sede del governatorato nella regione del Thi Qar. Anche la qualità dei servizi sanitari è compromessa dalla scarsità di infrastrutture e dalla mancanza di dispositivi medici essenziali e di medicinali. In questa missione Emergenza Sorrisi metterà a disposizione i presidi sanitari necessari e medicinali per poter operare i piccoli pazienti in totale sicurezza.

Abenavoli (Emergenza Sorrisi): interventi su labro leporino e ustioni

“Il nostro primo obiettivo è trattare le deformità del volto labro leporino e palato schifide, abbiamo creato un centro di riferimento per tutto l’Iraq con medici che fanno centinaia di interventi con il nostro supporto. Poi operiamo anche i casi più gravi di ustioni, legati anche alle drammatiche vicende belliche che hanno interessato il Paese del Golfo”, spiega a Vatican News Fabio Abenavoli, chirurgo plastico e presidente di Emergenza Sorrisi.

Ascolta l'intervista Fabio Abenavoli

La formazione del personale

Abenavoli ricorda che un focus principale è la formazione dei medici e siamo orgogliosi di lavorare con tanti medici iracheni che vengono appositamente a Nassirya. Il direttore della struttura era un giovane medico che ha iniziato ad operare con noi questi casi quattordici anni fa, “facciamo di tutto per mettere loro in grado di lavorare in autonomia”. Il servizio di Emergenza Sorrisi ha permesso di ridare una funzionalità sociale a molti bambini che non erano nemmeno in grado di nutrirsi a causa delle loro malformazioni. “Non è solo un fatto estetico – precisa Abenavoli – è un fatto funzionale, noi ridiamo la possibilità di relazionarsi, se non fossimo intervenuti da anni avremmo migliaia di adulti con deformità invalidanti”. Ridare la normalità a bambini e famiglie crea un rapporto di fratellanza che crea un legame unico con la popolazione irachena che contribuisce anche a costruire la pace.

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16 ottobre 2022, 09:00