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La nave di Emergency "Life Support" al porto di Genova La nave di Emergency "Life Support" al porto di Genova 

Migranti: Emergency inaugura la sua prima nave per il soccorso nel Mediterraneo

Si chiama "Life Support" ed è stata riadattata a Genova da un nave supporto alle petroliere per poter aiutare al meglio chi rischia di morire nella traversata. Potrà accogliere fino 175 persone più 27 membri del personale a bordo. La prima missione a novembre a largo della Libia

Michele Raviart - Città del Vaticano

Salperà da Genova verso il largo delle coste libiche i primi giorni di novembre per dare il suo contributo al salvataggio delle persone migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore. È la “Life Support”, la prima nave di Emergency ad occuparsi direttamente di ricerca e soccorso migranti, presentata oggi al Porto Antico del capoluogo ligure, dove stanno per terminare i lavori di risistemazione necessari per venire incontro alle esigenze dell’imbarcazione.

Per i diritti di tutti

Costruita nel 2002, la nave era nata come supporto alle piattaforme petrolifere norvegesi ed è stata acquistata da Emergency grazie alle donazioni ricevute dai privati, per un totale di quasi tre milioni di euro, che hanno coperto anche le spese dei lavori eseguiti dai cantieri San Giorgio di Genova. “I diritti devono essere di tutti, sennò si chiamano privilegi”, è la frase del fondatore Gino Strada, scomparso nel 2021, stampata sul fianco della nave. Strada voleva fortemente una nave interamente di Emergency, i cui volontari operavano a bordo di navi di altre ong. “Abbiamo deciso di metterci la faccia”, ha spiegato la presidente di Emergency, Rossella Miccio. “Il nostro è un lavoro di supplenza a fronte di una necessità sempre crescente. Non sarebbe responsabilità delle ong quella di intervenire in questo ambito, ma è responsabilità degli Stati. Noi agiamo in assenza di questo, perché ci sembra indispensabile dover supplire".

Un ponte coperto per accogliere i migranti

Caratteristica peculiare della "Life Support" - lunga 51,3 metri, larga 12 per oltre 1300 tonnellate di peso – è quella di disporre di un ponte coperto di 250 metri riprogettato da zero per accogliere meglio i migranti, grazie anche alla presenza di un ambulatorio in cui operano un medico, due infermieri e due mediatori culturali. “Il ponte coperto è stata la caratteristica fondamentale per scegliere questa nave”, ha spiegato Carlo Maisano, project coordinatore di "Life Support" e anche i grandi spazi dell’imbarcazione, ha sottolineato, sono stati determinanti per dare sicurezza all’equipaggio e alle persone soccorse. In totale saranno 175 le persone che potranno essere accolte, dopo il salvataggio, dai 27 membri del personale a bordo, compreso l’equipaggio, i medici e gli infermieri. Presente sulla nave anche un container-ambulanza e un’area ricovero.

Gli interni della "Life Support"

1.200 persone morte nel Mediterraneo solo nel 2022

"Le patologie più comuni”, ha sottolineato l’infermiere Roberto Maccaroni, da 12 anni al servizio di Emergency, “sono ustioni da sole o da carburante, problemi ginecologici, perchè la maggioranza delle donne che arrivano sono incinte, fino alle sindromi di annegamento, arresti cardiocircolatori", ma anche denutrizione e disidratazione”. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni dal 2014 da oggi sono oltre 23.800 le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale. Nel 2022 sono 1.200 le persone finora morte o disperse. Oltre 1.500 nel 2021, una media di quattro al giorno.

A Genova la possibiltà di visitare la nave

Prima di salpare sarà possibile visitare la nave al Porto Antico di Genova. Domani mattina vi andranno gli studenti dell’istituto nautico San Giorgio di Genova e Camogli, poi fino a sabato mattina sarà a disposizione di tutti i cittadini. “Abbiamo pensato di aprire la nave al pubblico per mostrare come lavoreremo quando saremo in mare, ma anche per offrire un’occasione di riflessione sulla necessità di avere politiche migratorie che salvaguardino la vita umana”, ha spiegato ancora Rossella Miccio.

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20 ottobre 2022, 17:50