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Una famiglia in piazza San Pietro Una famiglia in piazza San Pietro 

Meno fondi per l’assegno unico. Forum Famiglie: un errore, la misura va sostenuta

Il governo italiano ha deciso tagliare 630 milioni di euro dai fondi per la misura a sostegno delle famiglie con figli, entrata in vigore appena lo scorso gennaio. L’Inps riferisce che le domande sono state inferiori ai valori preventivati ma il Forum delle Associazioni familiari fa notare che un terzo delle famiglie potenzialmente beneficiarie ancora non ha avanzato la richiesta e che la formulazione dell’Isee ha provocato rallentamenti

Marco Guerra – Città del Vaticano

Con la definitiva approvazione del Decreto aiuti bis, il governo italiano ha deciso di tagliare 630 milioni di euro dai fondi per l’assegno unico famigliare, la misura a sostegno delle famiglie con figli o altre persone a carico.

La valutazione dell’Inps

La decisione è stata giustificata con gli esiti del monitoraggio effettuato dall’Inps sulle domande presentate al 30 giugno, quindi dopo appena sei mesi dall’entrata in vigore di questo nuovo strumento di welfare. Da queste osservazioni emerge un afflusso di richieste più basso rispetto ai valori preventivati e finanziati per circa sei miliardi di euro. Le associazioni famigliari fanno però notare che su una platea di 7,2 milioni di famiglie solo 4,8 hanno presentato e vista approvata la domanda per l’assegno unico. Secondo diversi esperti di fiscalità e welfare, probabilmente l’obbligo di presentare l’Isee e l’insufficiente informazione ha scoraggiato o rallentato le richieste.

De Palo (Forum Famiglie): calibrare meglio la misura

“Le cose non stanno come dice l’Inps, l’accordo con il governo era vedere come sarebbe partito l’assegno unico, perché sicuramente ci sarebbero state delle criticità, essendo una misura che riguarda 7,2 milioni di famiglie”, spiega a VaticanNews, il presidente del Forum delle Associazioni Famigliari, Gigi De Palo, secondo il quale i due problemi principali sono stati la scarsa informazione e la formulazione dell’Isee. “Non è mai successo - evidenzia De Palo - che una misura subisse un taglio prima dell’anno dalla sua applicazione”. “Non è vero come dice il ministro Franchi che le risorse erano ridondanti – prosegue il presidente del Forum – perché molte famiglie mi hanno riferito che ci hanno addirittura perso. Più semplicemente bisogna dare tempo a questa riforma epocale di entrare a regime per poi calibrarla meglio”.

Ascolta l'intervista a Gigi De Palo

Considerare la composizione famigliare

Il welfare italiano non considera la composizione del nucleo familiare, questo è un altro aspetto annoso che viene sottolineato da De Palo: “Da trent’anni come Forum diciamo che non si possono pagare le tasse in base al redito ma è più giusto calcolarle sulla base del nucleo familiare”. Su questo orizzonte andrebbero quindi ricalcolati anche tanti sostegni varati dal governo: “Nei vari ddl aiuti e ristori sono state messe tante risorse, decine di miliardi di euro, che però si sono persi in bonus una tantum per i singoli, che non tenevano conto della composizione famigliare”.

Fondamentale il rilancio della natalità

L’assegno unico viene tuttavia considerato un passo in avanti dal Forum delle famiglie, ma il presidente De Palo chiede che siano messe più risorse per aiutare anche quel 10% di famiglie che ci ha perso “senza alcuna ratio”. “L’assegno in Italia – spiega ancora - non ha fatto ripartire la natalità, in Germania sì perché sono state messe più risorse. Ci vuole coraggio e comprendere le che famiglie sono una risorsa”. Infine, rivolgendosi ai partiti impegnati in campagna elettorale, De Palo chiede di finanziare con più fondi l’assegno unico, di mettere nel Pnrr un grande piano per la natalità e di riformulare un fisco in una direzione più equa attenta alla composizione famigliare.

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08 agosto 2022, 12:40