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Giornalisti seguono lo spoglio delle elezioni nella capitale Luanda Giornalisti seguono lo spoglio delle elezioni nella capitale Luanda 

Angola: il presidente Lourenço verso la rielezione

Per il 68 enne successore di Dos Santo si tratterebbe del secondo mandato. Risultato storico delle opposizioni che per la prima volta strappano la maggioranza dei due terzi in parlamento al partito governativo Mpla. Ricco di petrolio, il Paese africano vive da anni una grave crisi economica

Michele Raviart - Città del Vaticano

Quando manca poco meno del 3% dei seggi da scrutinare, l’Angola si prepara a confermare il presidente uscente Joao Lourenço in vantaggio di sette punti sul leader dell’opposizione Adalberto Costa Junior. Con il 51% dei voti, il Movimento popolare di liberazione dell’Angola (Mpla) di Lourenço al potere dall’indipendenza dal Portogallo quasi cinquant’anni fa, è in vantaggio di sette punti sulla storica formazione rivale, l’Unione nazionale per l’indipendenza totale dell’Angola (Unita), guidata dal sessantenne Adalberto Costa Junior.

Le elezioni più combattute dal 1992

Non si tratta di elezioni presidenziali in senso stretto, perché in Angola è eletto capo di Stato il leader del partito di maggioranza in parlamento. Qualora i risultati fossero confermati all’Mpla andrebbero 124 seggi su 220. 90 quelli assegnati ad Unita, con due parlamentari per tre degli altri sei partiti in competizione. Si tratta dell’elezione più combattuta dall’avvento del multipartitismo nel 1992 e per la prima volta all’Mpla mancherebbero i due terzi di maggioranza per far passare i progetti di legge governativi senza il sostegno di altri partiti. "La riconferma del presidente era quasi scontata, nel senso che il partito al governo dall’indipendenza è molto forte e gestisce gran parte non solo della politica, ma anche dell’economia nazionale", spiega l'africanista Enrico Casale, "la sorpresa del successo di Unita è importante perché dimostra una dinamica politica che si sta un po’ sbloccando e sta uscendo un po’ dalle logiche di contrapposizione della guerra civile che ha caratterizzato l’Angola per lunghissimi anni".

Ascolta l'intervista integrale a Enrico Casale

I profili dei candidati

Lourenço, 68 anni, è un ex-generale formatosi in Unione Sovietica, è succeduto cinque anni fa a Josè Eduardo dos Santo, in carica per 38 anni e morto il mese scorso e ha in programma di continuare la lotta alla corruzione e l’aumento degli investimenti stranieri nel Paese. Risultato storico per l’opposizione, guidata dal 60 enna Adalberto Costa Junior, noto come “Acj”. Sebbene per Unita i conteggi dei voti siano differenti rispetto ai numeri ufficiali, il partito ha invitato gli elettori alla calma e a evitare le contestazioni che sono seguite alle precedenti elezioni.

Tra petrolio e crisi economica

L’Angola è tra i primi produttori africani di petrolio insieme a Nigeria e Libia, ma questo non ha alleviato la crisi economica, con un aumento del Pil negativo negli ultimi sette anni, un’inflazione sopra il 20% e il 41% dei suoi circa 30 milioni di abitanti che vive in povertà, in una situazione aggravata anche dalla siccità. "L’Angola è un Paese ricchissimo e lo sapevano già i colonizzatori portoghesi. Oltre al petrolio e ai diamanti c’è anche un’agricoltura ricchissima. Negli altipiani si produce caffè, il terreno è molto fertile quindi potrebbe avere delle rese altissime. Tutto sta nella gestione di queste ricchezze. Per il momento questa gestione è stata limitata alle grandi elites del Paese. Tutto ciò ha portato a una ricchezza spropositata di una piccola minoranza e a una povertà diffusa nella stragrande maggioranza della popolazione", spiega ancora Casale. "La capitale Luanda, ad esempio, è una delle città con i prezzi più alti di tutta l’Africa, quindi", aggiunge, "è chiaro che per l’inflazione la popolazione più povera soffre tantissimo e questo è legato anche a una gestione non ottimale delle risorse. Probabilmente c’è già stata una piccola svolta con l’arrivo del nuovo presidente, speriamo che continui questa svolta".

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26 agosto 2022, 09:06