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Il presidente russo, Vladimir Putin e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu hanno assistito all'odierna parata militare (Epa/Maxim Shipenkov) Il presidente russo, Vladimir Putin e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu hanno assistito all'odierna parata militare (Epa/Maxim Shipenkov) 

Putin giustifica la guerra puntando il dito contro la Nato

Parlando nella Piazza Rossa a Mosca, dove si è svolta la parata del Giorno della Vittoria in ricordo della fine della Seconda Guerra mondiale, il presidente russo ha definito il conflitto un attacco "giusto e preventivo" per difendere Mosca dalla minaccia della Nato. Il presidente ucraino Zelensky lo paragona ad Hitler: "Maledetto dai suoi avi"

Antonella Palermo e Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Nel giorno in cui la Russia ricorda la fine della Seconda Guerra Mondiale, costata 20 milioni di morti tra civili e militari, il presidente Putin afferma: “L’orrore della guerra globale non deve ripetersi”. Lo fa a Mosca, mentre i carri armati sfilano in una parata diversa dalle precedenti, dove le immagini di uomini e mezzi riportano inevitabilmente a quelle della guerra in Ucraina. Il capo del Cremlino definisce quest’ultima un’operazione necessaria, preventiva, volta a difendere la Russia dalla minaccia portata avanti dalla Nato. Parla di Nato, Putin, ma mai di Ucraina. Da Kiev, intanto, il presidente Zelensky paragona l’omologo russo ad Hitler e annuncia: “Presto noi ucraini avremo due giorni della vittoria da celebrare”. Dopo settimane di stallo, intanto, negli ultimi giorni si è tornato a parlare di dialogo ed oggi Mosca annuncia: "I negoziati tra Russia e Ucraina stanno proseguendo in formato virtuale”, A dirlo il capo negoziatore russo Medinsky, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax. 

Massacro in una scuola

Ieri, nel villaggio di Bilogorivka, nella regione di Lugansk, una bomba russa su una scuola, che dava rifugio a circa 90 persone, ha ucciso 60 civili. In 30 si erano salvate. Il Segretario Generale dell’Onu si è detto sconvolto per l’attacco alla scuola, mentre nella tarda serata di ieri, gli ultimi 40 civili asserragliati sotto l’acciaieria di Mariùpol sono arrivati a Zaporizhzhia, in tutto oltre 170 persone sono stati avacuati da Mariupol. Nella tranche finale dell'evacuazione, è uscita dallo stabilimento anche una bambina da sola, Alice, 4 anni appena. Lo ha reso noto il consiglio comunale di Mariupol in serata. La città del Sud-Est dell'Ucraina è diventata un centro di accoglienza per le persone che fuggono dalle zone occupate dalle truppe russe. Tra costoro, bambini e persone anziane, una delle quali in sedia a rotelle: hanno viaggiato su una decina di pullman "dall'inferno di Mariupol", ha sottolineato su Twitter la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per l'Ucraina, Osnat Lubrani. Intanto, Zelensky e il primo ministro canadese Trudeau hanno deciso di stabilire la massima cooperazione nello sminamento dei territori occupati.

G7: Putin ha violato la Carta delle Nazioni Unite

In un messaggio ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk Putin ha detto di combattere contro la "feccia nazista. E come nel 1945, vinceremo". I leader del G7 riaffermano che il capo del Cremlino "ha violato l'ordine internazionale basato sulle regole, in particolare la Carta delle Nazioni Unite, concepita proprio per risparmiare dalla piaga della guerra le generazioni successive al secondo conflitto mondiale". Zelensky ha chiesto al G7 che i russi si ritirino "da tutta l'Ucraina".

GB: nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Tra le misure annunciate alla riunione c'è anche la progressiva emancipazione dall'energia russa, a partire dal bando dell'import del petrolio "in modo tempestivo e ordinato". Ma l'Unione europea fatica a trovare un accordo proprio su questo capitolo. Intanto, il governo britannico ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro Russia e Bielorussia: dazi più alti all'importazione dei metalli preziosi e divieto di esportazione verso l'industria manifatturiera e pesante. Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera, in una intervista al Financial Times, suggerisce agli Stati membri dell'Ue di "prendere in considerazione di sequestrare le riserve valutarie russe congelate per sostenere il costo della ricostruzione dell'Ucraina dopo la guerra". 

Draghi vola in Usa, domani colloquio con Biden

E di sanzioni contro Mosca e di corsa per l'indipendenza dal gas russo parlerà il premier italiano Draghi negli Stati Uniti dove domani incontrerà il presidente Biden alla Casa Bianca. Al centro del colloquio anche gli aiuti all'Ucraina. Intanto, in Italia si allarga il fronte che spinge per una soluzione negoziale alla guerra Mosca-Kiev e comincia ad esprimere perplessità proprio sulla posizione di Nato e Usa. Di Maio: "Dobbiamo supportare l'Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e l'Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi per colpire il suolo russo".

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09 maggio 2022, 08:48