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Squadre speciali di operatori sanitari all'opera nell'area intorno alla città portuale di Mariupol Squadre speciali di operatori sanitari all'opera nell'area intorno alla città portuale di Mariupol 

Ucraina, altro dramma dei civili: fossa comune nei pressi di Mariupol

La guerra in Ucraina è arrivata al 58esimo giorno e Putin parla di “liberazione di Mariupol ormai completata”, ad eccezione dell'area dell'acciaieria Azovstal. Ma il presidente statunitense avverte: non ci sono prove del pieno controllo russo. Intanto, nella vicina cittadina di Manhush sembra emergere l'evidenza di un altro massacro di civili

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Secondo il presidente degli Stati Uniti non ci sono prove di una caduta totale della città di Mariupol. Su Twitter, Biden ha definito una "vittoria storica per gli ucraini" la battaglia di Kiev. E rivolgendosi al presidente russo Putin ha avvertito che "l'Occidente non si dividerà". Parlando ad un evento in Oregon, Biden ha dichiarato: “Quando è stato eletto, Putin pensava che avrebbe distrutto agevolmente la Nato e invece ha ottenuto proprio ciò che non voleva” e cioè che la Finlandia e la Svezia si uniranno all’Alleanza Atlantica. Sempre da Washington, con una nota, il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca fa sapere che il presidente Usa ha deciso di affidare al tenente generale in congedo Terry Wolff il coordinamento degli aiuti militari all’Ucraina.

Un altro massacro di civili

Sembra ci sia evidenza invece di altre stragi: secondo l’amministrazione locale, fino a 9.000 residenti di Mariupol potrebbero essere sepolti in una fossa comune a Manhush, cittadina a 20 chilometri a ovest della città portuale ucraina. In totale, secondo le stime preliminari, fino a 22.000 residenti di Mariupol potrebbero essere già stati uccisi dall'inizio dell'offensiva russa.    

Nelle regioni più ad est

Per quanto riguarda le zone più ad est, un raid missilistico russo ha colpito e “completamente distrutto” la rete ferroviaria nella regione di Dnipro. E 42 villaggi risultano occupati nella regione di Donetsk. Lo ha confermato ai media locali Olena Symonenko, assistente del capo di Stato maggiore del presidente Volodymyr Zelensky, sottolineando che in questo modo sarà più difficile far pervenire in quelle zone aiuti umanitari. Secondo il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, quasi tre quarti della popolazione ha lasciato il territorio. Ha spiegato come la popolazione della regione, che in precedenza era di 1.670.000, sia stata ridotta a 430.000 dall'inizio dell'invasione della Russia. A Kramatorsk, la città più grande della regione dopo Mariupol, ha detto Kyrylenko, rimangono solo 40.000 persone su una popolazione di 200.000 abitanti.  

Le richieste di Zelenski al Fmi

Da parte sua  Zelenski – durante un collegamento video con i leader del Fmi -  ha affermato che  l'Ucraina ha bisogno di miliardi di dollari al mese per affrontare le 'devastanti perdite economiche' inflitte dalla Russia.

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22 aprile 2022, 08:15