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Squadre di soccorso usano cani da tracciamento per vittime delle inondazioni, Durban, Sud Afriac Squadre di soccorso usano cani da tracciamento per vittime delle inondazioni, Durban, Sud Afriac 

Sud Africa, la vicinanza di un paese alle vittime delle inondazioni

A più di una settimana dalle inondazioni che hanno colpito il Sud Africa, il paese combatte per aiutare la popolazione che soffre. Caritas Sud Africa, insieme ad altre organizzazioni è mobilitata per dare sostegno a chi ha perso tutto

Francesca Merlo - Città del Vaticano 

I sopravvissuti alle devastanti inondazioni in Sud Africa hanno parlato di "pioggia implacabile" che ha spazzato via case, ponti e strade, uccidendo circa 480 persone e lasciandone migliaia prive di abitazione. In poco meno di 48 ore, tra l'11 e il 12 aprile, è caduta la pioggia di un anno intero. Le inondazioni hanno colpito la provincia di KwaZulu-Natal, che comprende la città costiera di Durban. Anche il Papa ha ricordato la popolazione Sudafricana durante la benedizione Urbi et Orbi di Pasqua, chiedendo che "non manchi la preghiera e la solidarietà per le popolazioni del Sudafrica orientale, colpite da devastanti alluvioni".

Le conseguenze sono infinite. Lo spiegaai nostri microfoni suor Maria de Lurdes Rissini, missionaria scalabriniana, in Sud Africa dal 2012, e dal 2018 Coordinatrice nazionale della Caritas nel paese. A Vatican News descrive i danni alle infrastrutture nei luoghi del disastro che ha visitato: le case e le strade, la mancanza di acqua e elettricità. Sono state colpite 78 scuole. Più di 40mila persone sono sfollate mentre 4000 case sono state distrutte e più di 8000 danneggiate.

Le testimonianze: la perdita di valori, persone e relazioni

Sabato, tramite un workshop organizzato dalla Caritas - racconta  -  “abbiamo incontrato più di 50 volontari che hanno lavorato sul terreno durante le inondazioni. Hanno condiviso diverse esperienze delle comunità, soprattutto delle famiglie colpite". "Le testimonianze sono traumatizzanti", dice suor Maria. "Il dolore più grande - spiega - è la perdita dei componenti delle famiglie. Le case sono state trascinate nel fiume e nell'oceano e le persone con loro. I genitori che cercavano di tenere in braccio i loro figli spesso non ci sono riusciti. E' una situazione traumatizzante e c'è bisogno di molto sostegno umanitario, in tutti i sensi, non solo nella ricostruzione".

Uno dei problemi è la costruzione delle case su terreni fragili, quando invece, andrebbero poste su un terreno solido, spiega ancora suor Maria. “Questa è un delle tante sfide da affrontare e non siamo sicuri di come funzionerà la ricostruzione”. Ma in questo momento, e nel rispetto delle tradizioni e delle credenze culturali, “le famiglie stanno piangendo i loro cari e stanno aspettando che il terreno si asciughi per poterli seppellire”. Sono 70 le persone che non sono ancora state recuperate. 448 i morti. “La perdita è grande, ed è una perdita di valori, di persone, e di relazioni".

L'aiuto: la bellezza della solidarietà

Il popolo Sud Africano viene descritto da suor Maria come "un vicino che aiuta un vicino", e racconta della bellezza di questa solidarietà che sta emergendo, tra persone e religioni diverse. "La Caritas c'era fin dall'inizio. Abbiamo mandato soldi per comprare lo stretto necessario, come cibo e coperte, e ora abbiamo alcune imprese e persone che stanno contribuendo". La Caritas sta raccogliendo i nomi di tutte le comunità in cui c'è qualche famiglia colpita, e "ciuscuna sarà assistita". Suor Maria spiega che "ogni persona scomparsa o morta sarà ricompensata con una certa somma fornita da un'impresa cattolica". Nel frattempo, tutto il paese si è mobilitato con diversi tipi di campagne: alcune monetarie e altre finalizzate alla raccolta di cibo, vestiti e coperte. 

Il cardinale e il Presidente a fianco della popolazione

Dopo aver parlato il 18 Aprile dichiarando uno stato di emergenza, il pr esidente Sud Africano, Cyril Ramaphosa, parlerà nuovamente alla nazione martedì sera. Il cardinale Wilfred Napier, arcivescovo emerito di Durban, ha commentato che "ciò che sta diventando più chiaro è che questo è il peggior disastro naturale che abbia colpito il KwaZulu Natal nella sua storia - e che - di conseguenza, i bisogni diventano ogni giorno più scioccanti". 

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26 aprile 2022, 15:00