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Bombardamenti su Mariupol Bombardamenti su Mariupol 

Guerra in Ucraina, Kiev rifiuta l’ultimatum di Mosca su Mariupol

Le autorità ucraine hanno respinto l’ultimatum della Russia relativo alla resa di Mariupol, città martorizzata dall’assedio delle truppe di Mosca. E le sirene anti aeree hanno suonato nella notte in diverse regioni dell’Ucraina, colpita Kiev dove si contano almeno sei morti

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Non ci può essere discussione sulla deposizione delle armi", ha detto la vicepremier ucraina Vereshchuk. La Russia aveva posto come condizione, per sospendere le operazioni a Mariupol, la resa dei combattenti ucraini entro le 5 del mattino ora locale. Nella città portuale assediata, e più volte data per presa dalle truppe russe, rimangono sacche di resistenza e ancora 130mila civili. La sua conquista definitiva consentirebbe a Mosca di controllare tutto il Mare d’Azov.

10 milioni di sfollati

Nella notte le sirene antiaeree hanno risuonato in diverse regioni dell'Ucraina, anche a Leopoli. A Kiev un missile ha centrato un centro commerciale in periferia, sei le vittime accertate. Per il secondo giorno consecutivo Mosca ha usato missili ipersonici che però secondo il governo Usa non "non sono un punto di svolta" per i russi che restano in stanno nell’offensiva di terra. Intanto secondo l’Onu sono almeno 10 milioni gli ucraini che hanno lasciato le loro case, mentre alcune parlamentari ucraine accusano le truppe russe di stupri e violenze contro le donne che non riescono a fuggire.

Il fronte diplomatico

Proseguono i lavori della diplomazia: Turchia e Svizzera si promuovono come Paesi mediatori, mentre l’Unione Europea attende la visita del presidente americano Biden, che venerdì sarà in Polonia.  “Neutralità dell’Ucraina, rinuncia all’ingresso nella Nato, disarmo, denazificazione e rimozione degli ostacoli all’uso della lingua russa in Ucraina”, sono queste le condizioni necessarie, secondo il presidente russo Putin, per un cessate il fuoco. Le ha diffuse il portavoce del presidente turco Erdogan, dopo il colloquio telefonico tra Mosca e Ankara. Anche la Svizzera si sarebbe offerta come mediatore: secondo quanto riporta il Kyiv Indipendent, il Paese elvetico è pronto a ospitare i colloqui tra Ucraina e Russia. Il presidente svizzero ha comunque deciso di adottare le stesse sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca.

Il viaggio in Europa di Biden

Oggi quattro leader europei, tra cui Macron, Draghi, Scholz e Johnson, avranno un colloquio telefonico con il presidente americano Biden per preparare il suo viaggio in Europa in vista dell’incontro a Bruxelles con gli alleati della Nato, previsto per giovedì 24 marzo. Poi, questo venerdì, il presidente americano sarà in Polonia, a Varsavia, per incontrare il suo omologo Duda.

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21 marzo 2022, 08:33