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 Russia e Ucraina conferenza stampa a Washington Russia e Ucraina conferenza stampa a Washington  

Crisi Ucraina: gli Usa ipotizzano l'invasione russa a febbraio

La diplomazia non smette di lavorare per risolvere la situazione in Ucraina. Gli Stati Uniti tuttavia paventano un reale rischio che la Russia possa invadere il Paese. Nel corso di un colloquio telefonico, Joe Biden ne ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che a sua volta ha definito la minaccia russa "pericolosa, ma ambigua". Lunedì esaminerà la questione Ucraina-Russia il Consiglio di sicurezza dell'Onu

Paola Simonetti - Città del Vaticano

In una lunga telefonata con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che "c'è un rischio concreto che i russi possano invadere l'Ucraina a febbraio". Biden ha assicurato il suo sostegno agli sforzi di risoluzione dei conflitti nel cosiddetto formato Normandia, ossia attraverso colloqui telefonici, ha chiarito che l’ambasciata americana a Kiev resta aperta e pienamente operativa" e ha riaffermato la disponibilità, insieme ai suoi alleati e partner, a rispondere in modo deciso se la Russia invaderà l’Ucraina. Intanto, lunedì, il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà per discutere del comportamento della Russia nei confronti dell’Ucraina e dell’accumulo di truppe russe ai confini del Paese e in Bielorussia, e ancora per esaminare i fatti e considerare quanto è in gioco. Dal canto suo, il Cremlino sostiene di avere "pochi motivi di ottimismo" sulla risoluzione della crisi, dopo che gli Stati Uniti hanno nuovamente respinto le principali richieste della Russia. Tuttavia, funzionari russi sostengono che il dialogo è ancora possibile. Il dipartimento di Stato Usa ha avvisato che se l'Ucraina dovesse essere invasa, "il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania verrà bloccato”. Ad allontanare lo spettro di un'imminente invasione il ministro degli Esteri Kuleba che ha affermato: "Il numero di truppe russe ammassate al confine è grande, ma - ha precisato - al momento è insufficiente per un'offensiva su vasta scala lungo l'intero confine". Tuttavia  i separatisti ucraini filorussi, hanno chiesto, per bocca di Denis Pushilin, leader dell'autoproclamata repubblica di Donestk, "armi moderne" per difendersi dalle forze di Kiev. "Prima di tutto dobbiamo contrastare i Bayraktars - ha detto Pushilin, riferendosi ai droni venduti dalla Turchia a Kiev.

Il lavoro della diplomazia

Prosegue tra mille ostacoli il confronto diplomatico fra Occidente e Russia per tentare di allentare le tensioni con l'Ucraina e scongiurare il rischio di uno scontro armato. Un disgelo difficile, fatto di accuse reciproche e minacce, che ieri ha visto la consegna da parte di Stati Uniti e Nato, delle risposte alle proposte di Mosca in merito alla sicurezza dei suoi confini: il documento ribadisce la non accettazione delle garanzie chieste dalla Russia che l'Ucraina non entrerà mai a far parte della Nato, né che quest’ultima ritiri le sue forze in campo nei Paesi dell'Europa orientale. Non si è fatto attendere il commento del Cremlino che, fa sapere che le risposte Usa sono al vaglio del presidente, Putin, e che la risposta di Mosca sara' rapida, ma intanto puntualizza sull'assenza "di una risposta alla questione principale posta dalla Russia - ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Lavrov-: l'inammisibilita' per Mosca di un'ulteriore espansione della Nato a Est e il dispiegamento di armi d'attacco nell'Europa orientale che potrebbero minacciare il territorio della Federazione. C'e' una reazione che ci permette di contare sull'avvio di un confronto serio, ma su questioni secondarie". 

La Russia ribadisce che la tregua deve resistere  

Il cammino della diplomazia per risolvere le dispute, avanzato da Usa e Nato, va da "misure che aumentino la fiducia su esercitazioni e manovre militari in Europa" al controllo degli armamenti sulla questione dei missili strategici e le armi nucleari posizionate nel continente. Per trovare punti di negoziazione, intanto ieri si sono ritrovati a Parigi i consiglieri politici di Russia, Ucraina, Francia e Germania. "Un incontro non semplice" lo ha definito l'inviato speciale russo, Kozak, che ha ribadito come "nonostante alcune diversità di lettura persistano, la tregua deve resistere, il cessate-il-fuoco deve essere mantenuto" fra esercito ucraino e separatisti filo-russi nell'est dell'Ucraina. Nuovi colloqui, intanto, sono previsti a Berlino fra due settimane. 

La Cina chiede di non accrescere le tensioni

Nell'acceso confronto si è inserita anche la Cina con l'esortazione agli Stati Uniti a "prendere seriamente in considerazione le ragionevoli preoccupazioni della Russia" e con appello alla calma. "Chiediamo a tutte le parti - ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi dopo la telefonata avuta con l'omologo statunitense Blinken - di astenersi dall'accrescere le tensioni e dall'intensificare la crisi". Posizione condivisa anche dallo stesso Blinken, che ha ribadito come "la riduzione dell'escalation e la diplomazia siano la via responsabile da seguire".

L'invito a Putin della Turchia per una mediazione 

Il presidente russo, Putin, ha accettato l'invito a recarsi in visita in Turchia del suo omologo Erdogan. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Peskov, sottolineando che Putin andrà in Turchia una volta che la situazione sanitaria e le reciproche agende lo consentiranno. Nei giorni scorsi Erdogan aveva in più occasioni ribadito l'intenzione di voler mediare nella crisi tra Russia e Ucraina, dicendosi disponibil ad ospitare colloqui tra le parti.

L 'appello del Papa per scongiurare la guerra

Ieri sono risuonate forti le parole di Francesco in favore della pace nell'ambito dell'Udienza e in occasione proprio del giorno della preghiera per la pace in Ucraina. Il Papa ha chiesto " che quella terra possa veder fiorire la fraternità e superare ferite, paure e divisioni. Le preghiere e le invocazioni che oggi si levano fino al cielo - ha aggiunto Francesco-tocchino le menti e i cuori dei responsabili in terra, perché facciano prevalere il dialogo e il bene di tutti sia anteposto agli interessi di parte". 

 

 

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27 gennaio 2022, 09:17