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La Cina decide il lockdown per cinque milioni di persone nella città di Anyang La Cina decide il lockdown per cinque milioni di persone nella città di Anyang  

Covid-19: il mondo si blinda per fronteggiare la pandemia

Misure sempre più severe in Svezia, Italia e Cina, dove è stata disposta una nuova chiusura totale nella città di Anyang. Intanto, il presidente messicano Obrador annuncia il suo secondo contagio

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Un riacutizzarsi dei contagi obbliga la Svezia a introdurre nuove misure anti-Covid, incluso un numero limitato di persone per riunioni pubbliche e private. Lo ha annunciato ieri il governo, precisando che a partire da domani, bar e ristoranti dovranno chiudere alle 23:00 e gli assembramenti pubblici al chiuso saranno limitati a 500 persone, con un pass di vaccinazione obbligatorio per qualsiasi assembramento di più di 50 individui.

Lockdown per la Cina

La variante Omicron sta mettendo in difficoltà la Cina, dove nel contesto della già presente strategia "zero Covid", e a meno di un mese dalle olimpiadi invernali di Pechino, anche la città di Anyang, nella provincia dell'Heran, è costretta alla chiusura totale, confinando in casa i propri 5,5 milioni di abitanti per la conferma di due casi Omicron avvenuta ieri. Con la chiusura di Anyang, salgono a 20 milioni i cinesi confinati in casa a causa del Covid: altri 13 milioni di persone sono in lockdown nella città di Xi'an e 1,1 milioni a Yuzhou.

Giro di vite per l’Italia

Nuova stagione di restrizioni per la Penisola, con l’estensione del super green pass che impone da ieri, lunedì 10 gennaio, la vaccinazione agli over 50, anche per recarsi sul posto di lavoro, per usufruire dei mezzi pubblici, entrare in musei, fiere, alberghi, palestre. Esteso il green pass base per entrare negli uffici pubblici e nelle attività commerciali non essenziali.

Messico, presidente contagiato

"Sono contagiato dal Covid-19 e anche se i sintomi sono lievi, rimarrò in isolamento, farò solo lavoro d'ufficio e comunicherò virtualmente". Così il Capo dello Stato messicano, Obrador, ha annunciato il suo secondo contagio da coronavirus, dopo quello del gennaio dello scorso anno, anche in quel caso con sintomi lievi.

Il caso del tennista Djokovic

Il campione serbo ha vinto in tribunale, ma non ha ancora la certezza di poter restare in Australia: un giudice gli ha revocato infatti la cancellazione del visto da parte delle autorità australiane e ne ha ordinato il rilascio dal centro di detenzione per immigrati in cui si trovava perchè senza vaccinazione contro il Covid-19, ma un portavoce del Governo ha fatto sapere che il ministro dell'immigrazione, Alex Hawke, sta studiando le carte per un eventuale processo per la revoca del visto in base alla sezione 133C(3) del Migration Act. In attesa delle decisioni del ministero, Djokovic si allena a porte chiuse, affiancato dal suo coach Goran Ivanisevic.  

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11 gennaio 2022, 09:13