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Il Segretario di Stato Usa,  Antony Blinken, in un incontro a New York con il capo della diplomazia Ue Josep Borrell Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in un incontro a New York con il capo della diplomazia Ue Josep Borrell 

Colloqui ai vertici tra Usa e Francia per superare le tensioni

Una telefonata chiarificatrice tra presidenti e un incontro tra responsabili degli esteri oggi: sta rientrando la tensione tra Francia e Stati Uniti scoppiata dopo che l’accordo tra Usa, Regno Unito e Australia aveva messo in crisi la commessa dei sottomarini francesi a Canberra

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, si vedono oggi in un incontro bilaterale a margine dell’Assemblea generale dell'Onu, a New York.  Le premesse  sono chiare: la dichiarazione congiunta dei presidenti Biden e Macron, dopo il colloquio telefonico, lascia intendere che si vuole chiudere la crisi tra Parigi e Washington sulla commessa dei sottomarini commissionati alla Francia all'Australia. Biden "si è impegnato in modo permanente" – si legge nella dichiarazione - a mantenere "consultazioni aperte fra gli alleati sulle questioni di interesse strategico per la Francia e i partner europei". Gli Stati Uniti parlano dell'impegno della Francia, ma anche dell'Unione Europea nella regione indopacifica, per sottolineare l’importanza strategica di una difesa europea più forte ed efficace. La vicenda ha, infatti, toccato da vicino la Francia, ma sullo sfondo ci sono i rapporti tra Washington e Bruxelles: Usa e Ue devono lavorare per "rafforzare la fiducia",  ha dichiarato in queste ore il capo della diplomazia europea, Josep Borrell.

Il motivo delle tensioni

Quattro giorni fa l'annuncio del patto Aukus, l'accordo tra Australia, Regno Unito e Usa, per la fornitura di sottomarini a propulsione nucleare ha provocato la reazione di Parigi che ha perso una commessa miliardaria: un'intesa era stata siglata da Canberra per l'acquisto di sottomarini francesi per 66 miliardi. La Francia, dopo aver richiamato i propri ambasciatori a Canberra e Washington, ha alzato i toni, affidando al ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian parole dure: "Menzogne, doppiezza e rottura grave, che peserà sulla Nato", ha ammonito il capo della diplomazia parigina. "In una vera alleanza ci si parla, ci si rispetta. Non è stato così", ha aggiunto il ministro. "Per la prima volta nella storia fra gli Usa e la Francia - ha continuato - abbiamo richiamato il nostro ambasciatore per consultazioni. E' un atto politico pesante che rappresenta la gravità della crisi fra i nostri due Paesi e con l'Australia". E mentre Canberra rispondeva sottolineando che "Parigi sapeva delle riserve prima della rescissione del contratto", è sceso in campo  il presidente statunitense con l'annuncio di una imminente telefonata a Emmanuel Macron che infatti c'è stata ieri.

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23 settembre 2021, 08:44