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Un canadair impegnato a spegnere un incendio Un canadair impegnato a spegnere un incendio 

Il mondo ancora nella morsa degli incendi

Il fuoco, insieme con inondazioni e frane, continua ad essere una delle emergenze più gravi di questa estate 2021. All’origine dei roghi le temperature particolarmente alte, la siccità, ma anche la mano dell’uomo che dolosamente o colposamente non tutela l’ambiente

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Italia, Francia, Spagna, Grecia, Turchia sono i Paesi del Mediterraneo che da giorni combattono con le fiamme che distruggono boschi, centri abitati e purtroppo hanno causato anche delle vittime. A macchia di leopardo i roghi divampano un po’ ovunque ed è incessante l’opera di vigili del fuoco e volontari che, sul terreno o attraverso l’utilizzo di elicotteri e canadair, cercano di circoscrivere gli incendi. Si, perché il vero intervento che viene messo in pratica, oltre a quello di spegnere i roghi più grandi, è quello di evitare che le fiamme si propaghino. In pratica si consente al fuoco di distruggere zone limitate fino alla naturale estinzione, isolandole dal resto del territorio.

Imperativo: circoscrivere le fiamme

Nell’area mediterranea va all’Italia il triste primato. Le fiamme divampano soprattutto al sud e nelle isole. Solo nelle ultime ore sono almeno 40 gli interventi richiesti alla Protezione Civile e, inoltre giorno per giorno, bisogna purtroppo aggiornare il numero delle vittime. L’ultima in Calabria. Si tratta di un 78 enne ucciso dalle fiamme mentre cercava di spegnere l’incendio che minacciava il suo terreno. Stesso scenario in Francia, dove una persona è morta a causa delle fiamme che stanno devastando da lunedì l'entroterra di Saint-Tropez, in Costa Azzurra. Diecimila le persone costrette a lasciare la propria residenza. Anche la Spagna soffre. Vicino Avila 22 mila ettari di bosco stanno bruciando da giorni. Situazione preoccupante anche alle isole Canarie. In Grecia nuovi focolai lambiscono anche la capitale Atene. Per la Turchia il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si è detto rattristato rattristato nell'apprendere della perdita di vite umane e dei danni alle infrastrutture a causa di inondazioni, frane e devastanti incendinel nord del Paese. "Le Nazioni Unite – ha detto in un messaggio un portavoce dell’Onu – sono solidali con il popolo e il governo turco in questo momento difficile".

Anche la California brucia

Oltre oceano anche la California attraversa un momento di grave difficoltà a causa degli incendi. Dopo il Dixie Fire, che ha devastato gran parte di Greenville, al nord dello Stato americano, è arrivato il Caldor Fire, che più a sud ha distrutto almeno 50 abitazioni e devastato la piccola città di Grizzly Flats.  Centinaia le persone che hanno dovuto abbandonare per motivi di sicurezza le proprie case. Una situazione che ha costretto le autorità a dichiarare lo stato d’emergenza. Vaste le zone boschive che sono andate in cenere. Nonostante l’impiego di mezzi e personale che stanno cercando di arginare il fronte del fuoco le fiamme avanzano e gran parte della popolazione è in stato d’allerta e pronta ad evacuare le zone più a rischio. Gli incendi, in gran parte, sono stati alimentati dalle alte temperature, dai forti venti e dal tempo estremamente secco. Il cambiamento climatico ha reso l'ovest degli Stati Uniti più caldo e secco negli ultimi 30 anni e continuerà a rendere il tempo più estremo e gli incendi più distruttivi, secondo gli scienziati.

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18 agosto 2021, 13:22