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Pace e unificazione nella Penisola coreana: si ne parla al Korea Global Forum for Peace Pace e unificazione nella Penisola coreana: si ne parla al Korea Global Forum for Peace 

Un Forum per la pace e l’unificazione delle due Coree

Al via il 31 agosto il "Korea Global Forum for Peace", organizzato ogni anno dal Ministero per l'Unificazione della Repubblica di Corea per discutere sulla pace e sull'unificazione della penisola. L'esperto di politica internazionale Nunziante Mastrolia: "E' un segno di riapertura tra le due Coree”

Marina Tomarro – Città del Vaticano

Un incontro per capire come camminare insieme lungo le vie della pace e della prosperità, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, con una pandemia che se da una parte ha portato a maggiori restrizioni tra i Paesi, dall’altro ha intensificato l'urgenza e l'importanza della cooperazione internazionale. Vuole essere questo l’obiettivo del Korea Global Forum for Peace, a cui partecipano ricercatori esperti e funzionari governativi di oltre venti Paesi, e che sin dalla prima edizione nel 2010, ha avuto come filo conduttore il tema della pace e dell'unificazione della Penisola. All’incontro parteciperà con un videomessaggio anche il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, sul tema: “Il ruolo della Chiesa per costruire la pace nella Penisola coreana”.

Uno sguardo verso il futuro

Per mantenere una convivenza pacifica diventa particolarmente importante la cooperazione con la comunità internazionale. Quest’anno inoltre ricorre il trentesimo anniversario dell'Accordo di base intercoreano e il trentesimo anniversario dell'ammissione della Corea del Sud e del Nord all'Onu, dunque il Forum non solo ricorderà il valore di questo accordo come fondamento dell'unificazione pacifica della penisola, ma allargherà lo sguardo anche al futuro e al ruolo della comunità internazionale.

Un segnale di riapertura e dialogo

“Il Forum è molto importante, perché segna la riapertura del dialogo delle due Coree che si era interrotto lo scorso anno, dopo una prima fase che sembrava abbastanza promettente a partire dal 2018 con le pressioni dell'amministrazione americana", spiega Nunziante Mastrolia, esperto di Politica internazionale. "Il fatto che le due Coree abbiano ripreso a parlarsi è una cosa molto importante e conforta, anche perché nel Nord la situazione è molto preoccupante, sia per quanto riguarda la questione economica sia per la condizione sanitaria dovuta alla pandemia. Restano dubbi sul quadro più generale a livello strategico, sul fatto che questi colloqui possano vermente portare ad una soluzione della divisione tra i due Paesi perché sono due i grandi nodi sul tavolo: il primo è la denuclearizzazione, e penso che sia impossibile parlare di unificazione delle due Coree, fin quando quella del Nord continuerà a fare test nucleari e a mantenere il proprio programma di dotarsi di un’arma atomica. E l’altra questione è la tensione tra Stati Uniti e Cina”.

Ascolta l'intervista a Nunziante Mastrolia

La questione spinosa del nucleare

In questi giorni proprio la questione nucleare è tornata attuale. Infatti secondo l’Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'organismo di vigilanza nucleare delle Nazioni Unite, la Corea del Nord sembra aver riavviato le operazioni in una centrale elettrica in grado di produrre plutonio. L’Aiea ha affermato che indizi, come lo scarico dell'acqua di raffreddamento, osservati all'inizio di luglio, indicano che l'impianto è attivo. “E' un classico del modo di comportarsi del regime nord coreano - spiega Mastrolia – paradossalmente potrebbe essere una notizia che sta ad indicare la volontà del Nord di trattare seriamente ma anche che la Corea del Nord ha bisogno di dialogare con il Sud e provare ad uscire dall'isolamento. Lo ha fatto altre volte: prima il test e poi le trattative di pace. Ora, il fatto che il segnale lanciato in questa fase sia solo la riattivazione di una centrale può essere interpretato alla fine come positivo. Il grande tema resta quello più generale che include l'impatto negartivo che sulla penisola potrà avere il ritiro dall'Afghanistan. Questa è una questione enorme, su cui dobbiamo mantenere l’attenzione alta”.

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30 agosto 2021, 14:48