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Afghanistan, aeroporto di Kabul Afghanistan, aeroporto di Kabul 

Afghanistan, razzi sull’aeroporto di Kabul

Dopo il raid statunitense di ieri contro un veicolo che trasportava attentatori dell’Isis-k, il sistema di difesa americano ha intercettato stamattina missili lanciati contro lo scalo. Senza sosta le trattative per far rientrare gli studenti afgani iscritti alle università in Italia. L'intervista al prorettore agli affari internazionali dell'ateneo romano La Sapienza, Bruno Botta.

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Resta alta la tensione in Afghanistan e si guarda con preoccupazione a cosa accadrà nel Paese dopo il ritiro definitivo degli Stati Uniti previsto per domani. Intanto, la Casa Bianca ha confermato il tentato attacco missilistico contro l'aeroporto di Kabul. Le notizie che giungono dal Paese parlano di 5 razzi intercettati dal sistema di difesa americano installato presso lo scalo. Il portavoce del presidente statunitense Biden, Jen Psaki, in un comunicato afferma: "Il presidente è stato informato che le operazioni continuano ininterrotte all'aeroporto di Kabul e ha riconfermato l'ordine che i comandanti raddoppino gli sforzi per dare priorità e fare tutto il necessario per proteggere le nostre forze a terra".

Ieri raid Usa su veicolo Isis-K

Secondo fonti locali, ci sarebbero anche dei bambini tra le vittime civili dell’attacco che ieri gli Stati Uniti hanno compiuto contro un veicolo con miliziani dell’Isis-K pronti a colpire nella zona dell’aeroporto. "Siamo a conoscenza di segnalazioni di vittime civili a seguito del nostro attacco. Stiamo valutando gli esiti del raid. Saremmo profondamente rattristati da qualsiasi potenziale perdita di vite innocenti”. È quanto affermato il portavoce del Comando Centrale americano, il capitano Bill Urban. "Le potenti esplosioni successive alla distruzione del veicolo - ha aggiunto - indicano una grande quantità di materiale esplosivo all'interno che può aver causato ulteriori vittime".

I talebani consentiranno a stranieri e afghani con autorizzazione di lasciare il Paese

"Abbiamo ricevuto assicurazioni dai talebani che tutti i cittadini stranieri e qualsiasi cittadino afghano con autorizzazione di viaggio dai nostri Paesi potranno procedere in modo sicuro e ordinato verso i punti di partenza e viaggiare fuori dal Paese". È quanto si legge in una dichiarazione congiunta rilasciata da circa 100 Stati, tra cui Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania. Intanto, il segretario di Stato americano Blinken fa sapere che i talebani "saranno ritenuti responsabili di questo impegno" preso.

La diplomazia internazionale a lavoro

Di crisi afghana si discuterà oggi al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che si riunisce per la prima volta dopo la presa del potere da parte dei talebani e la strate all'aeroporto di Kabul di giovedì scorso. Parigi e Londra, ha annunciato il presidente francese Macron, sosterranno la creazione a Kabul di una "zona protetta" per svolgere operazioni umanitarie. Washington, inoltre, ospiterà un incontro virtuale con i maggiori partner (Francia, Canada, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Turchia, Qatar, Unione Europea e Nato) per discutere di "un approccio allineato" per il futuro.

Allarme Unicef: 300mila minori sfollati

Dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, giunge un accorato appello per aiutare i bambini in Afghanistan. “Non possiamo abbandonare i bambini dell'Afghanistan nel momento del bisogno” ha dichiarato il direttore regionale dell' Unicef, George Laryea-Adjei. Secondo l’organizzazione umanitaria, 300mila bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case in seguito all'arrivo dei talebani e alla corsa a lasciare il Paese. C’è la seria preoccupazione che un milione di bambini sotto i 5 anni soffrirà di malnutrizione grave, mentre sono oltre 4 milioni i minori fuori dalla scuola.

Gli studenti bloccati a Kabul

Mentre il ministro dell'Istruzione talebano ha annunciato che d'ora in avanti nelle università dell'Afghanistan le studentesse e gli studenti proseguiranno in classi separate, "come vuole la sharia",  la diplomazia internazionale sta lavorando per portare in Italia i circa 200 studenti - provenienti da Kabul e da altre aree critiche del Paese - iscritti presso alcuni degli atenei italiani. I ragazzi sono scampati all'attentato in aeroporto, non ci sono feriti ma il precipitare degli eventi ha reso difficili il loro trasferimento in Italia. Ne parla ai nostri microfoni il prorettore agli affari internazionali dell'ateneo romano La Sapienza, Bruno Botta.

Ascolta l'intervista a Bruno Botta

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30 agosto 2021, 08:38