Vaccini anti Covid Vaccini anti Covid 

Vaccini: l’Ue propone un accordo per aumentare l’offerta

Revoca delle restrizioni alle esportazioni e promozione di "licenze obbligatorie" nazionali. Questa l’ipotesi dell’Unione europea che non sostiene la revoca dei brevetti sostenuta da Washington. L'economista Altomonte: “Sarebbe uno strumento più efficace per la produzione e giuridicamente più semplice”

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Aumentare la produzione di vaccini e cure e garantire il loro accesso universale senza ostacoli. È la controproposta della Commissione Europea alla sospensione dei brevetti per i vaccini anti Covid richiesta da alcuni Paesi e recentemente sostenuta dall'amministrazione statunitense. L’ipotesi di accordo è stata presentata ieri all’Organizzazione mondiale del Commercio (Omc), cui l’esecutivo Ue ha chiesto di "facilitare l'uso di licenze obbligatorie" concesse da uno Stato senza il necessario accordo del titolare del brevetto, ma in modo controllato e accompagnato da una compensazione finanziaria. In questa alternativa l’Europa vede una scorciatoia al lungo e complesso negoziato che sarebbe invece necessario per raggiungere un accordo internazionale per la sospensione dei brevetti.

Per cercare di capire come la proposta europea differisca nella sostanza da quella sostenuta dagli Usa, abbiamo intervistato Carlo Altomonte, professore di Politica economica europea all’Università Bocconi. Il docente parte dalla considerazione generale secondo cui per produrre i vaccini è necessario seguire un processo produttivo molto complesso che, oltre alla licenza finale, prevede delle componenti che sono monopolio di alcune aziende. “L’Ue – aggiunge il docente - dice: se vogliamo davvero risolvere il problema, facciamo in modo che tutta la catena del valore produttivo venga messa a disposizione di chi vuole produrre il vaccino”. Uno strumento, quello cui ambisce l’Ue attraverso un accordo multilaterale, che Altomonte giudica più efficace nella produzione e giuridicamente forse più semplice perché sfrutterebbe degli accordi già esistenti.

Ascolta l’intervista al professor Altomonte:

Ascolta l'intervista al professor Altomonte

La posizione dell’Ue     

Una soluzione concreta a breve e medio termine. Così definisce la proposta di accordo la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sottolinea la solidarietà espressa dall’Ue al mondo in questa pandemia, con l'esportazione di circa la metà del totale di vaccini prodotti in Europa. “Al di là della crisi attuale - aggiunge  von der Leyen, che discuterà dell’ipotesi avanzata all’Omc la prossima settimana con i leader del G7- è importante garantire la preparazione globale alle future pandemie: diversificare la produzione in modo che non sia centralizzata solo in una manciata di Paesi e rafforzare la resilienza delle infrastrutture sanitarie nei Paesi meno sviluppati". Pieno sostegno anche dal presidente del Parlamento europeo, secondo cui "dobbiamo continuare a incrementare la produzione e l'esportazione di vaccini. Ma questo non basta. I siti di produzione – aggiunge David Sassoli - devono essere sviluppati nei Paesi a basso e medio reddito e per questo l'accesso alla tecnologia è fondamentale”.

I vantaggi per Covax

Mentre il programma Covax (l’alleanza creata dall’Organizzazione mondiale della Sanità)  va avanti, garantendo ai Paesi in via di sviluppo dosi di vaccino fornite dai Paesi più ricchi, Altomonte ricorda che fino ad ora ad esso hanno contribuito Unione europea e Cina, solo recentemente si sono aggiunti gli Stati Uniti e sottolinea l’importanza. L’accelerazione di Covax nei prossimi mesi sarà importante per ridurre la circolazione del virus e impedire nuove varianti e l’ipotesi europea di accordo sui vaccini potrebbe rappresentare un vantaggio. “Secondo me - conclude il professore -  è un punto fondamentale perché Covax fino ad ora dipende dalla capacità produttiva di alcuni Paesi, se invece riusciamo a implementare questa capacità in Stati che già possono produrre i vaccini, come India e Brasile, questo darebbe un effetto moltiplicatore fondamentale”.

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05 giugno 2021, 13:00