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La premier scozzese Nicola Sturgeon in un momento dell'appuntamento elettorale del 7 maggio La premier scozzese Nicola Sturgeon in un momento dell'appuntamento elettorale del 7 maggio 

Il voto in Scozia e la prospettiva di un nuovo referendum

Quarta vittoria di seguito in Scozia per il partito Scottish National Party (Snp) della premier Nicola Sturgeon. Un risultato che rafforza la prospettiva di un secondo referendum sull'indipendenza dal Regno Unito

Fausta Speranza - Città del Vaticano

Nelle elezioni locali del cosiddetto 'Super giovedì',  il partito  Scottish National Party (Snp) della premier Nicola Sturgeon ha incassato il maggior numero dei voti, seppur mancando di poco una maggioranza assoluta. Si riaccende dunque il confronto tra la Scozia e il premier britannico Boris Johnson su un secondo referendum sull'indipendenza dal Regno Unito. Ora "non c'è alcuna giustificazione democratica per Boris Johnson o per chiunque altro cercasse di bloccare il diritto del popolo scozzese a scegliere il proprio futuro", ha dichiarato sabato  sera la premier Sturgeon.

I primi risultati del voto di giovedì

Secondo le proiezioni della Bbc rese pubbliche ieri, il partito Snp otterrà 63 seggi, cioè due in meno rispetto ai 65 che costituiscono la maggioranza assoluta nel Parlamento scozzese (che consta di 129 seggi). Per Sturgeon, tuttavia, l'assenza della maggioranza assoluta non preclude la possibilità del referendum. Tanto più che anche i Verdi scozzesi, che sostengono proprio il referendum, otterranno seggi. "Sembra che sia oltre ogni dubbio il fatto che ci sarà una maggioranza pro indipendenza al Parlamento scozzese", ha sottolineato Sturgeon. Stando alle proiezioni, 31 seggi andrebbero ai Tories (percentuale invariata rispetto all'attuale volto del Parlamento scozzese), 22 al Labour (cioè -2), 9 ai Verdi (ne guadagnano 3) e 4 ai LibDem (ne perdono 1).

Il primo referendum

In Scozia un referendum sull'indipendenza si è già tenuto, nel 2014: allora il 55 per cento degli elettori votò per rimanere nel Regno Unito. Ma della proposta di una nuova consultazione si è cominciato seriamente a parlare dopo la vittoria del sì al referendum sulla Brexit del 2016: in quella occasione, infatti, il 62 per cento degli scozzesi ha votato per la permanenza in Ue ma ha dovuto rispettare la vittoria del 'Leave'.

La posizione del governo britannico

Il premier britannico Johnson si è pronunciato più volte in modo netto: un nuovo referendum della Scozia sarebbe "irresponsabile e incauto" nel "contesto attuale", cioè quello della pandemia, ha scritto sabato sulle colonne del Daily Telegraph. L'ultima parola sul consentire o meno la consultazione spetta proprio al premier di Londra.  Sturgeon ha dichiarato riferendosi espressamente a Johnson che  "non sta scegliendo una lotta contro l'Snp, sta scegliendo una lotta contro le volontà democratiche del popolo scozzese" e che  "non vincerà". Boris Johnson nel voto di questa tornata di amministrative oltre ad aver segnato una vittoria molto simbolica nel nord dell'Inghilterra per aver espugnato in un voto suppletivo il seggio di Hartlepool che era laburista fin dalla sua creazione nel 1974, ha registrato  diversi altri progressi nei consigli locali.

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09 maggio 2021, 11:03