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Bambini della Striscia di Gaza Bambini della Striscia di Gaza 

Guerra Israele-Palestinesi: il dramma dei bambini

Comunità internazionale mobilitata per fermare il conflitto scoppiato da giorni tra Israele e Striscia di Gaza. Da parte palestinese ancora un lancio di razzi sul territorio ebraico in stato d’emergenza e dura risposta dell’aviazione israeliana. Oltre 70 le vittime e decine i feriti. Tra essi almeno 15 bambini. Il conflitto sta condizionando la vita dei minori. Chiesta una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu

Giancarlo La Vella - Città del Vaticano

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, condanna il lancio di razzi palestinesi ed invita Israele alla moderazione. La dichiarazione in concomitanza con un’altra notte di guerra. A causa dei razzi palestinesi, per lo più neutralizzati dalla contraerea israeliana, la popolazione vive al riparo, scuole chiuse in metà del territorio. E tra le vittime un bambino colpito a morte a Sderot. Più drammatica per i minori la situazione nella Striscia con 15 bambini che hanno perso la vita in seguito alle rappresaglie aeree israeliane. Intanto per la prima volta dall’inizio della crisi le sirene d’allarme sono risuonate anche nel nord di Israele. Al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che tornerà a riunirsi, gli Stati Uniti hanno posto il veto su una risoluzione di condanna di Israele. Il presidente Joe Biden afferma che lo Stato ebraico "ha il diritto di difendersi", mentre il segretario di Stato, Blinken, chiede al presidente palestinese Abu Mazen di fermare il lancio di razzi palestinesi, ma ci si chiede quanto sarà possibile che Hamas, che governa nella Striscia, possa dialogare con la Cisgiordania di Fatah e di Abu Mazen.

Il dramma dei bambini

Come ogni conflitto, anche questo ha pesanti ricadute sulla popolazione più debole e vulnerabile, come i minori. Save The Children, l’Organizzazione che da oltre cento anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, si appella alle parti, affinché prendano provvedimenti immediati per allentare l'escalation di violenza e fermare questo ciclo mortale di azioni di ritorsione. I bambini di Gaza dicono di aver paura di morire, come Yasmine, che ha 11 anni e ha detto ad un operatore di Save the Children: “Questa notte è stata molto difficile per tutti, non ho dormito per niente. La situazione è terrificante, ci sono bambini che muoiono e veniamo bombardati da tutte le parti. È stata la notte peggiore della mia vita. Alle 3 avevo dolore allo stomaco per la paura e i miei genitori cercavano di consolarmi, dicendomi che il bombardamento era lontano, ma io invece sentivo che era vicino".

Ascolta la dichiarazione della piccola Yasmine

Garantire l'incolumità dei civili

“Le famiglie a Gaza vivono in aree sovrappopolate e con il blocco dei territori che impedisce loro di fuggire o rifugiarsi in altri luoghi. I nostri operatori fanno fatica a rassicurare e sostenere i loro stessi figli. Per loro, come per tutte le famiglie a Gaza, le ultime 48 ore sono come gli orrori a cui hanno assistito negli ultimi 12 anni in tre guerre a Gaza”, ha dichiarato Jason Lee, direttore per i Territori Palestinesi di Save the Children. Si chiede a tutte le parti in conflitto anche di prendere ulteriori precauzioni per proteggere le scuole dagli attacchi: l'integrità delle strutture scolastiche deve essere rispettata da tutti.

Programmi di tutela per i minori traumatizzati

Save the Children e le altre organizzazioni umanitarie, che operano nella regione mediorientale, stanno mettendo in pratica tutta una serie di misure di proteszione per i minori che stanno rischiando la vita in questa guerra. Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children Italia, riferisce ai nostri microfoni che bisogna fare in modo che il conflitto si fermi e, se non altro, che si rispetti il diritto internazionale, che prevede il non coinvolgimento della popolazione civile e, in particolare dei minori. Ci sono ragazzi che hanno vissuto sempre in guerra e allora in questa situazione, afferma Ungaro, è molto difficile promuovere e far nescere una cultura della pace.

Ascolta l'intervista a Filippo Ungaro

Aggiornato alle 13.40 del 13.05.2021

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13 maggio 2021, 11:21