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Dal 1 luglio si dovrebbe tornare a viaggiare in tutta l'Unione Europea con il "green pass" Dal 1 luglio si dovrebbe tornare a viaggiare in tutta l'Unione Europea con il "green pass" 

Covid, in Europa c’è l’accordo sul “green pass” per viaggiare

Trovato ieri sera l’accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo sui certificati digitali per facilitare i viaggi in vista dell'estate, che dovrebbero essere operativi dal 1 luglio. Intanto un italiano su tre ha ricevuto almeno una dose di vaccino

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

E’ stata raggiunta ieri sera l’intesa tra Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo sui certificati digitali per facilitare i viaggi all’interno dell'Unione, anche se fonti parlamentari specificano che non sarà "una precondizione per esercitare il diritto alla libertà di circolazione". Il “green pass”, se approvato dal Parlamento europeo, entrerà in vigore il 1 luglio, sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo, e attesterà che il possessore è stato vaccinato contro il coronavirus, con un siero approvato dall’Ema o ha effettuato un tampone recente risultato negativo o è guarito dall'infezione, e sarà accettato in tutti i paesi dell’Unione.

Pandemia in calo in Italia

Intanto in Italia molte regioni vanno verso colore bianco in giugno. Ieri ci sono stati solo 5.741 nuovi positivi al Covid-19, ma ancora 164 morti, con un tasso di positività al 2,3%, e l’indice di trasmissibilità del virus Rt che è sceso in una settimana dall’ 0.86 allo 0.78. In picchiata la curva dei nuovi casi, -30% in 7 giorni. Sul fronte vaccinazioni, mentre un italiano su tre ha ricevuto almeno una dose di siero anti-Covid, si punta ai giovani per l’estate, dopo che Pfizer ha dato il via anche alla sperimentazione sui bambini da 6 mesi a 11 anni.

Situazione sempre drammatica in India

In India invece la pandemia non frena: raggiunti i 26 milioni di casi, 260 mila in più solo ieri mentre le vittime totali sono più di 291 mila, cresciuti di 4200 in un giorno. E la “variante indiana” del coronavirus preoccupa sempre di più il Regno Unito, dove in una settimana si è passati da 1300 a 3400 casi, concentrati soprattutto nel nordovest dell’Inghilterra e a Londra. Gli Stati Uniti intanto hanno inviato 1,2 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca in Messico, nell’ambito del piano che prevede un invio di 60 milioni di dosi negli altri Paesi. 

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21 maggio 2021, 09:41