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La Germania si prepara al dopo Merkel, Cdu a congresso

I cristiano-democratici tedeschi alla scelta della nuova leadership del partito che fu di Adenauer e di Kohl. Mentre il Paese è alle prese con la pandemia, si prepara la strada per la scelta del nuovo candidato alla cancelleria, in vista delle elezioni del prossimo autunno. Il punto nell’intervista con Alberto Krali, germanista dell’Università Cattolica

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

La Cdu, il partito dei cristiano-democratici tedeschi, si riunisce virtualmente oggi e domani per eleggere il nuovo leader. I 1001 delegati sono chiamati a scegliere il nuovo presidente, che succederà ad Annegret Kramp-Karrenbauer, dimissionaria da quasi un anno. L’assise del partito ha anche il compito di preparare la strada in vista della candidatura alla cancelleria, questione che sarà affrontata in primavera. In gioco c’è, dunque, il futuro della Germania post Angela Merkel e l’eredità politica che la cancelliera in carica, che non parteciperà alle prossime elezioni del 26 settembre, lascia al suo Paese e all’Europa. “Al congresso della Cdu si decide la presidenza del partito, il che non vuol dire che si decida sulla candidatura della cancelleria, perché sono due fasi distinte” sottolinea a Vatican News, Alberto Krali, germanista e docente all’Università Cattolica, ricordando che l’automatismo presidente - candidato cancelliere ora non vale più:

Ascolta l'intervista al professor Krali

I candidati in lizza

Tre gli sfidanti per la leadership della Cdu: il governatore del land più popoloso della Germania, il Nord-Reno Vestfalia, Armin Laschet, che si presenta in ticket con il ministro della Salute Jens Spahn come vice; l'ex capogruppo e capofila della corrente più conservatrice, Friedrich Merz; e il presidente della Commissione Esteri del Bundestag, Norbert Roettgen. “Secondo un istituto di indagine tedesco, Merz ha molto consenso tra gli industriali - aggiunge il professore –, mentre Laschet ha un forte consenso nell’elite politica del Paese, tra sindaci, deputati regionali e quanti hanno cariche politiche. Poi, c’è Roetteng, considerato un outsider, che ha già detto che non farà una coalizione con i liberali, mentre sia Laschet che Merz, pur tenendo ben chiara davanti la prospettiva di un’alleanza con i verdi, lasciano un’apertura ai liberali”. Nei giorni scorsi sia il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble che il capogruppo Cdu/Csu Ralph Brinkhaus hanno fatto capire che potrebbe anche non essere il capo dei cristiano-democratico la persona scelta a correre come cancelliere. A questo proposito, da più parti si profila l’ipotesi Markus Soeder, governatore a Monaco e leader della Csu, il partito bavarese 'fratello' della Cdu, che però non ha mai ufficializzato la propria ambizione alla cancelleria.

La Germania del dopo Merkel

Guardando al futuro del Paese, in particolare alle prossime elezioni per la cancelleria cui non parteciperà Angela Merkel, il professor Krali conclude: “Sicuramente la scelta europeista della Germania non è in discussione. Avremo molto probabilmente una coalizione con i verdi, vedremo poi se con o senza liberali”. Il germanista sottolinea come, per esempio, nel Baden-Württemberg, dove si terranno le elezioni regionali, i verdi sono ora il primo partito, mentre la Cdu è al secondo posto: “Quindi, i verdi hanno sicuramente una presa nel Paese e interpretano la tendenza, in atto in Germania, di coniugare lo sviluppo economico che viene dalla  tecnologia con l’ambiente”.

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15 gennaio 2021, 08:00