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Chiara Amirante, fondatrice di "Nuovi Orizzonti" Chiara Amirante, fondatrice di "Nuovi Orizzonti" 

Mattarella, onorificenze al merito a Chiara Amirante e a don Luigi D'Errico

Il presidente della Repubblica italiana ha assegnato riconoscimenti a 36 donne e uomini che si sono distinti in diversi settori della vita sociale come esempi di solidarietà, impegno civile, dedizione e spirito di iniziativa nel Paese. Tra le personalità insignite anche la fondatrice e presidente della Comunità "Nuovi Orizzonti" e il parroco romano creatore di strutture per disabili e famiglie senza fissa dimora

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Trentasei onorificenze al Merito della Repubblica Italiana sono state conferite dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a uomini e donne che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute. Tra i tanti esempi, si legge in una nota, Mattarella ha individuato alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani nelle modalità più varie. In 21 su 36 le protagoniste sono donne.

Chiara Amirante: una vita spesa per ridare speranza

Tra le donne a ricevere il riconoscimento è Chiara Amirante, 54 anni, fondatrice della Comunità 'Nuovi Orizzonti' e consultrice di due Pontifici Consigli della Santa Sede. ”Per il suo straordinario contributo – si legge nelle motivazioni – al recupero delle marginalità e fragilità sociali e al contrasto alle dipendenze". Da sempre impegnata nel recupero degli emarginati, dei giovani con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e prostituzione, Chiara inizia il suo percorso negli anni ’90 offrendo un servizio di ascolto e condivisione ai giovani in condizione di disagio che dormivano nei sottopassaggi della Stazione Termini di Roma. Nel 1993 fonda la Comunità "Nuovi Orizzonti" che diventerà un punto di riferimento per il recupero e il reinserimento di molti disagiati attraverso uno specifico programma pedagogico riabilitativo. Un anno dopo la Amirante apre la prima Comunità di accoglienza residenziale per una trentina di ragazzi nei pressi di Roma. Nel 1996 avvia anche il progetto “Cittadella Cielo”, una struttura che si compone di numerosi Centri impegnati nella realizzazione di iniziative sociali di solidarietà: da comunità di accoglienza a case famiglia, da centri di ascolto a equipe di strada, da cooperative sociali a gruppi di sostegno negli ospedali, nelle carceri, nelle baraccopoli. Il progetto supera i confini nazionali. In molte di queste iniziative, proprio quegli “invisibili” aiutati da Chiara, sono divenuti a loro volta, volontari.

Il coraggio delle donne 

Tra le altre premiate trovano posto una giovane diciottenne e due signore ultra novantenni. Nel primo caso si tratta di Serena Piccolo. E' stata scelta, si legge, "per il suo esempio di forza d'animo e determinazione". Affetta da una malattia rara, la aplasia midollare, ha potuto essere operata lo scorso agosto grazie a un altro giovane donatore. Nel frattempo ha sostenuto gli esami di maturità. Nell'elenco compare anche Rachele Spolaor di 25 anni che ha salvato la vita ad un uomo gettandosi sui binari della stazione di Mestre il 10 dicembre scorso, e Nicoletta Cosentino, 49 anni di Palermo, che ha saputo reagire alle violenze domestiche subite, ricostruire la propria vita e ora offre il suo contributo “nella promozione di una cultura di contrasto alla violenza sulle donne e di recupero delle vittime di abusi".

Anche un religioso e due sacerdoti tra i premiati

Ciro Corona, 40.enne di Scampia, fondatore e presidente dell'associazione (R)esistenza Anticamorra, è tra gli uomini a cui è andata l’onoreficenza. Ci sono poi un religioso, padre Salvatore Morittu, 74 anni di Sassari, che ha dedicato tutta la sua vita al contrasto delle tossicodipendenze e dell’emarginazione sociale. E due sacerdoti: don Tarcisio Moreschi premiato insieme a Fausta Pina per la loro attività in Africa, dove animano un villaggio per cento bambini orfani di cui alcuni sieropositivi; e don Luigi D'Errico, 58 anni, di Roma, che si occupa di persone con disabilità. "Per il suo quotidiano impegno a favore di una politica di reale inclusione delle persone con disabilità e per il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale", è la motivazione che lo riguarda.

Don Luigi D'Errico: solidarietà a tutto campo

Referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, don D'Errico al 2007 è parroco nella chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda, a Roma, dove da tempo è stata avviata un’esperienza esemplare di catechesi per e con le persone disabili. Il suo obiettivo è quello di essere “una vera comunità che accoglie lavorando sul pregiudizio”. Importante in questo senso è il lavoro di rete messo in atto con le famiglie dei disabili che vivono nel quartiere. Ma il suo impegno non si ferma alla disabilità. Da sempre portatore di una politica di vera accoglienza per quanti soffrono condizioni di disagio sociale, tra le sue iniziative si segnala l’istituzione delle case-famiglia "Rifugio per Agar”, dedicate a donne e bambini vittime di maltrattamenti, e "Casa Betlemme”, per accogliere famiglie senza fissa dimora, in collaborazione con altre parrocchie. La sua parrocchia offre inoltre, anche attraverso uno straordinario coinvolgimento dei parrocchiani, servizi di distribuzione di pasti caldi ai senza tetto, doposcuola per bambini in difficoltà, un centro di ascolto, assistenza domiciliare per gli anziani, aiuti alimentari.

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29 dicembre 2020, 12:46