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Manifestazioni post voto negli Stati Uniti Manifestazioni post voto negli Stati Uniti  

Usa: Joe Biden annuncia un task force anti-Covid-19

Il presidente eletto lavora anche alle nomine della nuova amministrazione. Priorità a economia, clima e razzismo. Donald Trump non ha ancora riconosciuto la sconfitta e ribadisce l'intenzione di avviare un'azione legale contro i risultati delle elezioni

Michele Raviart - Città del Vaticano

Ha promesso di “curare insieme le ferite dell’America”, Joe Biden nel suo discorso per la vittoria pronunciato in Delaware e la prima mossa del presidente eletto è stata l’istituzione di una task force per affrontare la pandemia da coronavirus. Un comitato di tredici esperti che, scrive Biden in una nota, contribuirà a definire l’approccio della nuova amministrazione alla gestione dell'ondata i contagi, a garantire che i vaccini siano sicuri, efficaci e distribuiti in modo efficiente, equo e gratuito; e a proteggere le popolazioni a rischio". Gli Stati Uniti rimangono infatti il Paese con più contagi al mondo, con quasi 10 milioni di positivi ed è previsto anche un riavvicinamento all’Organizzazione mondiale della Sanità, dopo la decisione di Trump di abbandonare l’istituzione internazionale.

Cercare un terreno comune

Proprio la sanità potrebbe essere uno dei punti chiavi per riunire un Paese diviso in due, non solo elettoralmente. “È difficile capire quali siano i possibili terreni di incontro tra le due parti”, spiega a Vatican News l’americanista Mario Del Pero, docente a SciencesPo a Parigi, “e paradossalmente uno di questi potrebbe essere la sanità. Oggi una parte larga degli americani, anche tra i repubblicani guarda con favore a un ampliamento della copertura sanitaria pubblica. Di certo i repubblicani non appoggiano i progetti più radicali dei democratici, ma questo nemmeno Biden”.

Ascolta l'intervista intregale a Mario del Pero

Le priorità della nuova amministrazione

Economia, razzismo, clima, con il ritorno degli Usa nell’accordo sul clima di Parigi e l’adozione di politiche che secondo il portale Climate Action Tracker potranno ridurre il riscaldamento globale di 0,1 gradi nei prossimi decenni, saranno le altre priorità del nuovo presidente. In queste ore si sta lavorando sulle prime nomine della nuova amministrazione, che dovrebbero arrivare entro fine mese.

Incerta ancora la maggioranza al Senato

La vicepresidente eletta Kamala Harris ha promesso posizioni di leadership a esponenti delle minoranze, ma molte nomine dipenderanno dall’esito di due ballottaggi al Senato in Georgia, necessari al partito democratico per avere la maggioranza in un’aula altrimenti a maggioranza repubblicana.

Le possibili prime iniziative

La composizione del Congresso avrà infatti il suo peso nell’indirizzare le politiche del nuovo presidente. “L’amministrazione farà molte pressioni sul congresso per rilanciare un piano di sostegno alla popolazione e a quelle attività ed imprese maggior colpite dalle misure necessarie per contenere la pandemia”, spiega ancora Del Pero. “In termini di visione strategica e di politica di lungo periodo”, invece,“le prime iniziative saranno indubbiamente sull’ambiente, anche perché qui lì la differenza tra democratici e repubblicani è marcata. Trump ha smantellato l’apparato di regolamenti messo in piedi da Obama. Biden lo ripristinerà con decreti esecutivi, ordini presidenziali perché non ha margini per farlo attraverso una legislazione ordinaria passando per il Congresso”.

Le mosse di Trump

Trump, intanto, non ha ancora accettato la sconfitta, nonostante i media americani parlino di pressioni in questo senso da parte della moglie Melania del genero Jared Kushner, al contrario dei figli maggiori Donald Jr. ed Eric, che starebbero convincendo i leader del partito repubblicano a rifiutare il risultato elettorale. Non è stato questo il caso dell’ex-presidente George W. Bush, che ha telefonato sia a Biden che alla Harris, congratulandosi per il “messaggio patriottico” nel discorso per la vittoria.

Nuova offensiva legale

Trump, che sarà in carica fino al 20 gennaio prossimo, ha ribadito una nuova offensiva legale contro l’esito elettorale perché “la vittoria di Joe Biden non è stata certificata in tutti gli Stati”. In questo senso, secondo gli osservatori, sarà importante valutare i risultati degli Stati ancora da assegnare per capire la reale differenza tra i grandi elettori che sostengono i due candidati.

Gli Stati ancora da assegnare

Mancano ancora migliaia di voti da scrutinare. Il primo Stato ad essere assegnato, anche se alcuni media come la Cnn lo hanno già attribuito a Biden - potrebbe essere il Nevada entro mercoledì prossimo. Rimangono ancora Arizona, con Biden sempre avanti, Alaska e North Carolina, dove è solidamente in testa Trump e la Georgia, con 10 mila voti che separano i due.


Ultimo aggiornamento: 9/11/2020 ore 15.20

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09 novembre 2020, 09:45