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Arquata, un museo per l'arte sacra dispersa dal sisma

Ad Arquata del Tronto prende corpo l'idea del parroco don Nazzareno Gaspari di costruire un museo per le opere di arte sacra disperse dopo il sisma di quattro anni fa. L'iniziativa "Un cuore per ricostruire" propone l'acquisto di cesti natalizi con prodotti locali. Parte del ricavato sarà impiegato per realizzare la struttura

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

Riportare ad Arquata del Tronto tutte le opere di arte sacra allontanate dalle oltre 30 chiese distrutte dal sisma del 2016 per essere custodite e protette altrove. L’idea è quella di contribuire alla costruzione di un Museo dei Beni Culturali e, nel contempo, dare impulso alle aziende agricole che operano nel territorio. Il progetto “Un cuore per ripartire”, ideato dalla parrocchia del SS. Salvatore, è stato concretizzato dall’azienda Zafferano Piceno con la partecipazione della Diocesi di Ascoli Piceno e della Soprintendenza. Per contribuire è possibile acquistare dal sito www.uncuorepericostruire.com un cesto natalizio con prodotti di eccellenza del Piceno e del centro Italia. Parte degli utili saranno destinati alla costruzione del nuovo edificio culturale.

Le rovine della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, nella frazione di Borgo di Arquata
Le rovine della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, nella frazione di Borgo di Arquata

Opere millenarie

Finora la comunità parrocchiale di Arquata dopo il 2016 è riuscita a riportare in paese solo poche opere: se ne contano tre nelle due piccole chiese prefabbricate allestite grazie all’aiuto della Caritas e Telepace. Ora si punta a raccogliere tutti gli altri manufatti artistici: testimonianze antiche anche mille anni e oggetti, come la copia della Sindone, a cui la devozione locale, la fede e la tradizione sono particolarmente legate.

Il progetto per la costruzione del museo
Il progetto per la costruzione del museo

Memoria storica e culturale

"Realizzare un museo – spiega a Vatican News il parroco di Arquata, don Nazzareno Gaspari -  significa restituire alla cittadina la sua memoria storica, artistica e culturale ed è un segno di grande speranza per un territorio nel quale la ricostruzione stenta a partire. Nei nostri paesi è forte il legame con queste opere. Talvolta è stato difficile spostarle da un luogo ad un altro, non per motivi logistici, ma affettivi. La gente di Arquata infatti non si separa facilmente da oggetti che le appartengono da sempre. Regalare un cesto natalizio quest'anno  può essere un gesto importante per restituire alla nostra gente questo patrimonio così speciale”.

Ascolta l'intervista a don Nazzareno Gaspari, parroco di Arquata del Tronto

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23 novembre 2020, 11:34