Sardegna: a Bitti volontari al lavoro per rimuovere fango e detriti Sardegna: a Bitti volontari al lavoro per rimuovere fango e detriti 

Alluvione in Sardegna: a Bitti si liberano case e strade da fango e detriti

Le intense piogge, che la scorsa settimana hanno colpito la Sardegna, hanno provocato un’alluvione a Bitti, in provincia di Nuoro. I morti sono tre. In queste ore nel paese mobilitazione generale per tornare alla normalità

Giordano Contu - Città del Vaticano

Tutti in strada a spalare il fango e i detriti per liberare dall'acqua e dal fango strade, case e negozi. Sono in 300 tra volontari, Vigili del fuoco, Esercito, Protezione civile e forze dell’ordine, ai quali si aggiungono numerosi cittadini. E’ quanto accade in queste ore a Bitti, in provincia di Nuoro, un paese di circa tre mila abitanti, situato nel centro Sardegna, investito sabato scorso da una violenta alluvione. Era già accaduto sette anni fa, quando il ciclone Cleopatra aveva colpito l’isola. Il bilancio questa volta è di tre vittime. La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e oggi si riunisce per decidere sui primi aiuti economici a famiglie e aziende. In attesa che il governo eroghi i fondi per l’emergenza, la diocesi di Nuoro e Caritas hanno avviato una gara di solidarietà, dal nome #TutticonBitti, che finora ha raccolto 20 mila euro.

Un paese aggrappato alla speranza

“Le persone, da un punto di vista psicologico, sono prostrate e molto preoccupate, anche perché i danni materiali sono immensi”. Lo dichiara in questa intervista con i media vaticani il parroco di Bitti, don Totoni Cossu. “Però c’è la forza di andare avanti, la certezza che in qualche modo si supererà anche questo momento drammatico”. L’ondata di maltempo, che la scorsa settimana ha colpito la Sardegna, ha causato disagi in diverse zone dell’isola. A Bitti sabato scorso le piogge intense hanno trasformato le strade in fiumi. La pavimentazione è franata. I canali tombati molto stretti del rio Giordano e del rio Cuccureddu non hanno permesso all’acqua di defluire, allagando la città. Il sindaco, Giuseppe Ciccolini, aveva fatto evacuare alcuni quartieri, già colpiti dall’alluvione del 2013 in cui perse la vita una persona. Questa volta le vittime sono tre: un uomo travolto da uno smottamento, mentre era a bordo di un fuoristrada; un anziano, che sarebbe morto annegato in casa; la terza è una donna dispersa, che è stata trascinata via dall’acqua. La macchina dell’emergenza è al lavoro per rendere vivibile l’abitato. Domenica è stata ripristinata la linea elettrica. Ora si lavora su quella idrica, telefonica e sulle fognature; si continua a spalare detriti e fango per liberare case, negozi e strade. “Ci facciamo forza! Confidando nel Signore e nell’aiuto di tanti fratelli che ci stanno esprimendo la loro solidarietà”, dice don Cossu.

Ascolta l'intervista a don Cossu

Danni trascurabili alle due chiese

“Grazie a Dio, a parte un po’ d’acqua all’interno della chiesa, non è successo niente di particolare”, racconta don Cossu, dopo avere verificato lo stato strutturale della parrocchia di San Giorgio Martire, patrono di Bitti. L’unico danno riscontrato è stato il crollo parziale del muro perimetrale. Per il resto si notano delle infiltrazioni d’acqua dovute al fiume di detriti, che, dalla sommità della collina, è disceso lungo le strade del paese, penetrando in chiesa. Quei si era accumulato mezzo metro di fango, che è stato spalato via nella giornata di domenica. Nessun danno, invece, nella chiesa del Santissimo Salvatore, in cui è entrata acqua dalle finestre.

La testimonianza di una cittadina

“Qui è un disastro totale. Siamo disperati. Il paese è capovolto. Ci ha portato via il lavoro di tanti anni”. E’ la testimonianza di Lucia Ferrandu, di 64 anni, che racconta come l’acqua abbia trascinato via tre automobili ai suoi familiari. “Sembrava il finimondo. Vicino a casa passa un fiume, quindi sapevo che prima o poi si sarebbe ripreso il suo posto. C’erano zampilli di cinque metri. Poi abbiamo visto le macchine muoversi, aprirsi le saracinesche dei garage, entrare l’acqua nelle case. L'acqua portava via macchine, lavatrici, frigoriferi, tavoli, sedie”. La citta era stata già colpita dal maltempo sette anni fa. Da allora erano stati fatti alcuni lavori per la messa in sicurezza. Di recente l’amministrazione comunale aveva pubblicato un primo bando europeo da 2,8 milioni di euro per iniziare i lavori di riduzione del rischio idrogeologico. “Purtroppo il maltempo ci ha preceduto”, dice con amarezza la signora Ferrandu.

Ascolta l'intervista a Lucia Ferrandu

Più devastante dell’alluvione del 2013

“Ci si domanda come mai, dopo l’esperienza di sette anni, fa siamo ancora in una situazione peggiore. Le domande sono tante”, afferma il parroco di Bitti. Il sindaco Ciccolini ha dichiarato che la devastazione è quattro volte più intensa di quella che ci fu durante l’alluvione del 19 novembre 2013. Purtroppo fenomeni meteorologici improvvisi e devastanti come questi sono sempre più frequenti. Essi testimoniano lo stato di salute del pianaeta, ma anche il rapporto poco sostenibile e di vero e proprio sfruttamento che l’uomo ha instaurato con la Terra. “Il Signore provvederà”, conclude don Cossu. “Come dice il profeta Isaia «Tu sei nostro padre» (Is 63,16), per me e per la comunità questa è la forza con cui vogliamo andare avanti”. Per chi volesse aiutare, la diocesi ha messo a disposizione l’Iban IT 34 N 0200 817 3020 0000 4299 287, indicando la causale: Emergenza Bitti.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

30 novembre 2020, 16:13