Vetrine distrutte a Kandahar, a seguito di uno degli ultimi sanguinosi attentati avvenuti in Afghanistan Vetrine distrutte a Kandahar, a seguito di uno degli ultimi sanguinosi attentati avvenuti in Afghanistan 

Afghanistan: almeno 34 morti in due attantati

Colpita una caserma delle forze di sicurezza e un convoglio di un politico locale. L’Afghanistan è scosso da una nuova ondata di attacchi, molti dei quali rivendicati dall’Is, mentre governo e talebani cercano un accordo di pace a Doha

Marco Guerra – Città del Vaticano

Non c’è pace per l’Afghanistan, colpito questa domenica da due distinti attentati, che al momento hanno causato almeno 34 morti e decine di feriti, secondo quanto riportano fonti ufficiali locali.

Nel mirino le forze di sicurezza

Almeno 31 uomini delle forze di sicurezza afghane sono rimasti uccisi nell'esplosione di un'autobomba guidata da un attentatore suicida vicino a una base militare nella provincia di Ghazni, nell'Est del Paese; l'attentato, tra i più sanguinosi di quelli sferrati negli ultimi mesi contro le forze di sicurezza, ha provocato anche 24 feriti. Un'altra autobomba a Qalat, capitale della provincia meridionale di Zabol, fatta esplodere contro il convoglio del capo del locale Consiglio provinciale, ha ucciso almeno tre persone, mentre è sopravvissuto l'uomo politico obiettivo dell'attacco.

I colloqui di pace

Nessuno ha ancora rivendicato questi attacchi e il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, contatto dall’agenzia Reuters, non ha confermato né smentito un loro coinvolgimento. L'Afghanistan è stato teatro di una nuova ondata di attentati con autobomba in questi ultimi mesi, sebbene siano in corso colloqui di pace tra le squadre negoziali del governo e dei ribelli talebani nella capitale del Qatar, Doha. Le due parti hanno fatto finora pochi progressi.

La mano dell’Is

Il Paese in guerra da due decenni resta uno dei più destabilizzati dalle azioni del terrorismo. I governi e le istituzioni straniere, chiedendo un cessate il fuoco immediato tra il governo afghano ei talebani. In questo quadro si registra l’incremento delle azioni condotte da milizie vicine al sedicente Stato Islamico, che hanno rivendicato la responsabilità di molti recenti attacchi avvenuti nel Paese, inclusi due assalti a strutture educative che hanno ucciso almeno 50 persone, la maggior parte delle quali studenti.

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29 novembre 2020, 10:58