La protesta dei giovani a Bangkok La protesta dei giovani a Bangkok 

Thailandia: il governo riunisce il parlamento dopo le proteste dei giovani

Migliaia di studenti continuano a scendere in piazza a Bangkok per chiedere diritti e democrazia. Dopo il blocco di agenzie stampa e social le autorità sembrano disposte a raggiungere un compromesso

Michele Raviart - Città del Vaticano

Il governo thailandese ha approvato la richiesta del Parlamento di convocare una sessione speciale, la prossima settimana, per rispondere alla richiesta dei manifestanti che da giorni sono scesi in piazza a Bangkok malgrado il divieto del governo del premier Prayuth Chan-ocha, in carica dal 2014 dopo un colpo di Stato.

I giovani chiedono democrazia

I manifestanti, spiega a Vatican News Stefano Vecchia, giornalista esperto di Asia, sono principalmente giovani “soprattutto studenti universitari”, che “hanno avviato da fine agosto una nuova ondata di proteste che questa volta non sono più riferite genericamente a più diritti e a mancanza di democrazia -  che è sempre mancata in concreto, ma si sono indirizzati direttamente contro i militari che di fatto detengono il potere sul Paese”. “La seconda questione”, spiega ancora, “è un impegno forte contro la corruzione e le disuguaglianze nel Paese, che è arretrato anche sul piano culturale e i giovani se ne rendono perfettamente conto. Il terzo aspetto, ed è la prima volta in assoluto in modo così aperto, è una critica anche verso la monarchia”, guidata da re Rama X storicamente giudicata intoccabile.

Ascolta l'intervista a Stefano Vecchia

La censura dei media

Inizialmente le autorità hanno cercato di fermare le proteste arrestando i leader dei manifestanti, sgombrando la folla con l’intervento delle forze dell’ordine, dichiarando lo stato di emergenza a Bangkok e vietando ogni assembramento. Azioni che invece hanno rafforzato i contestatori, tanto che il governo nei giorni scorsi ha bloccato quattro agenzie stampa e la pagina facebook del movimento. Divieti aggirati dai giovani che sono comunque riusciti a ritrovarsi nei grandi incroci della capitale. “Davanti a questa sfida le autorità hanno reagito”, commenta ancora Vecchia.”In passato l'hanno fatto in modo molto brutale, adeso hanno utilizzato un sistema più soft. Gli stessi mass media, anche quelli di lingua inglese che abitualmente sono molto cauti, in qualche modo cercano di far passare il messaggio che il paese ha bisogno assolutamente di un rinnovamento”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

20 ottobre 2020, 12:50