Rapporto Italiani nel mondo 2020 Rapporto Italiani nel mondo 2020 

Emigrazione italiana: oltre 5 milioni i residenti all’estero

La storia del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) è iniziata nel 2006. Mentre l’opinione pubblica era concentrata sugli arrivi nel nostro Paese, la Fondazione Migrantes ebbe l’idea di raccontare l’Italia che partiva per il mondo

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Negli ultimi 15 anni la mobilità degli italiani verso l’estero è aumentata di oltre il 76%, passando da circa 3 milioni a quasi 5 milioni e mezzo di cittadini regolarmente iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero. La tendenza all’espatrio è cresciuta anche nel 2019, spiega Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo di della Fondazione Migrantes. Nell’ultimo anno, infatti, ben 131mila italiani hanno scelto di andare a vivere all’estero e si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto uomini e donne tra i 18 e i 35 anni d’età. Per l’Italia, paese stretto in una grave morsa demografica, si è una grave perdita.

Ascolta l'intervista a Delfina Licata

La crescita demografica degli italiani all’estero

L’unica Italia in costante aumento demografico, prosegue Delfina Licata, è quella che si trova fuori dai confini nazionali. Un impoverimento demografico e sociale costante e paradossale perché ciò che contribuisce a trattenere gli italiani all’estero è la loro crescita di entusiasmo nei nuovi paesi di residenza, dove si sentono liberi di realizzare la propria creatività e dove si sentono premiati per quel che valgono.

Competenze scippate da chi le apprezza

Creatività, entusiasmo, formazione sono qualità che all’estero vengono riconosciute e alle quali non s’intende rinunciare. Viene così premiata non solo la competenza, ma anche il merito, con salari adeguati e superiori a quelli che verrebbero riconosciuti in patria. Ormai da anni, spiega la curatrice del Rapporto sugli Italiani nel Mondo, i ricercatori e gli studiosi che collaborano con le istituzioni utilizzano i nostri dati per analizzare il fenomeno degli espatri e trovare un rimedio. I punti deboli del sistema Italia, diventano i punti di forza dei sistemi che ospitano gli espatriati italiani, persone disposte ad accettare anche posizioni lavorative inferiori alle loro qualifiche, perché hanno la certezza di poter migliorare la propria condizione.

Il premier Conte durante la presentazione del Rapporto
Il premier Conte durante la presentazione del Rapporto

Crescita demografica

Se come è vero all’estero gli italiani nascono sempre di più (+150% nello storico dei dati di Fondazione Migrantes), è anche vero che in molti riescono a riappropriarsi della cittadinanza dei propri avi. Un fenomeno che coinvolge soprattutto i paesi dell’America del Sud, soprattutto Brasile, Cile e Argentina. In 15 anni questo fenomeno è cresciuto del 123%. I giovani italiani all’estero però si arricchiscono anche di un’altra componente, che è quella dei minori (0-18 anni) espatriati al seguito delle famiglie; questi ultimi dal 2006 sono cresciuti dell’84%.

Il cardinale Bassetti alla presentazione del RIM
Il cardinale Bassetti alla presentazione del RIM

Dal Rapporto un monito alle istituzioni

I dati presentati nel rapporto – ha sottolineato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI – non devono farci dimenticare le persone e la tutela della dignità di ciascuno. Il presidente della CEI intervenuto alla presentazione del Rapporto della Fondazione Migrantes ricorda le responsabilità di una Chiesa in uscita ed accosta al fenomeno dell’emigrazione quello dell’immigrazione verso l’Italia. Tra i punti indicati come prioritari per una riflessione con le istituzioni: la creazione di un sistema anagrafico che tenga conto di tutti coloro che partono; la rimodulazione di un sistema di rappresentanza, soprattutto a seguito dell'ultima tornata referendaria che ha decretato la riduzione del numero dei parlamentari; la cittadinanza, non finalizzata al semplice possesso di un passaporto, ma alla definizione di una identità fortemente legata a un territorio in cui ci si riconosce, sebbene non ci si sia nati, e a cui si vorrebbe poter dare il proprio contributo concreto".

L'importanza del legame con il territorio d'orgine è stata anche al centro dell'intervento del premier Conte che ha voluto ricordare il sostegno anche finanziario che è arrivato al paese in questo periodo di pandemia. L'emigrazione italiana rappresenta per Conte un arricchimento per il paese e la sua immagine nel mondo, ma non può prescindere da una riflessione politica sugli incentivi necessari a permettere un ritorno dei giovani migranti nel paese.

 

 

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27 ottobre 2020, 10:45