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Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo (Patrick Semansky, Pool /Afp) Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo (Patrick Semansky, Pool /Afp)

Iniziata la missione del segretario di Stato americano Pompeo in Europa

Da ieri, Mike Pompeo, è in Grecia: nei prossimi giorni le tappe in Italia e Croazia. Il viaggio cade in piena campagna elettorale, con gli Usa al voto tra un mese e mezzo. Andrea Margelletti, presidente del Ce.Si, spiega a Vatican News le ragioni di questo viaggio costellato di incontri istituzionali

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Sei settimane prima del voto il segretario di Stato americano si reca in Europa. Nel programma di Mike Pompeo la visita in tre Stati: Grecia, da ieri, poi Italia e Croazia. Un'agenda ricca di incontri ufficiali, colloqui, volta a mettere sul tavolo argomenti di primaria importanza per l'amministrazione Trump: dal commercio alla sicurezza, dalla pandemia al nucleare. Dunque non solo l'alleanza militare della Nato e la solidità dei rapporti commerciali, ma anche questioni più spinose tra cui quella relativa alle sanzioni iraniane e alla stabilità del Mediterraneo orientale.

Il calendario

A Roma, dove Pompeo giungerà domani, il segretario di Stato incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il ministro degli Esteri Luigi Di Maio "per discutere il rapporto bilaterale Usa-Italia, le risposte all'emergenza Covid-19 e gli sforzi italiani per affrontare le minacce alla sicurezza condivise e promuovere la stabilità regionale", come si legge in una nota del Dipartimento di Stato citato dall'Agenzia Nova. Dal 2 ottobre, infine, il viaggio in Croazia per incontrare il primo ministro Andrej Plenkovic, il ministro degli Esteri Gordan Grlic Radman ed il ministro della Difesa Mario Banozic.

Le ragioni del viaggio

“Pompeo in questi giorni vorrà rappresentare l'amministrazione Trump come quella che ha ottenuto grandi successi in politica estera”. Questo il pensiero espresso da Andrea Margelletti, direttore del Centro Studi Internazionali, nell'intervista a Vatican News. “Aver realizzato quello che sembrava incredibile, un accordo tra una serie di Paesi arabi ed Israele, costruendo un fronte compatto contro l'Iran”. “Detto questo - aggiunge Margelletti - gli americani utilizzando "la scusante del 5G", cercheranno di avere un fronte unito in Europa contro Pechino, Pompeo vorrà cioè una coesione attorno a Washington”. Sull'Iran però la posizione dei alcuni Stati europei diverge da quella americana. “Gli Usa sono molto intimoriti da questo fatto, di possibili rapporti bilaterali tra Teheran ed alcuni Paesi europei”, sottolinea il presidente del Ce.Si.

Ascolta l'intervista ad Andrea Margelletti

Dal Mediterraneo ai Balcani

Il primo Paese visitato da Pompeo è la Grecia, ma cosa chiederà Washington ad Atene? “Certamente di mantenere saldo il rapporto con la Nato. Gli americani - prosegue Margelletti – sono molto preoccupati per le tensioni con la Turchia, per l'avvicinamento di Ankara a Mosca e dunque chiedono una maggiore attenzione ai temi della Nato ma anche spiegare i profondissimi rapporti economici e politici che la Grecia ha con la Cina”. Poi l'arrivo del segretario di Stato americano in Croazia ripropone la questione balcanica. “Nei Balcani il fuoco cova sempre ardente sotto le apparenti ceneri, ma dal punto di vista dei rapporti bilaterali non sono un problema critico per Washington, anzi i Paesi dell'ex Patto di Varsavia sono i più aggressivi nei confronti di Mosca ed i più pronti a seguire le politiche statunitense, a differenza di alcuni Paesi dell'Europa occidentale, tra cui la Germania. Nel mezzo l'Italia, dove si parlerà con ogni probabilità di Iran e Cina".

L'altra missione in Europa

Il viaggio di Pompeo è stato preceduto da quello di un'altra figura di rilievo dell'amministrazione Trump, Keith Krach, sottosegretario di Stato per la crescita economica, l’energia e l’ambiente. Sono otto i Paesi che sta visitando: Lussemburgo, Estonia, Germania, Austria, Belgio, Portogallo, Spagna e Albania. I riflettori sono puntati specie sugli incontri in Germania, dove secondo i media locali si parlerà soprattutto di tecnologie - con particolare riferimento al 5G - e cybersicurezza. “I nostri popoli - ha scritto in un tweet Krach prima di atterrare a Berlino - hanno così tanto in comune. Aspetto di discutere dell’unità transatlantica mentre lavoriamo insieme per garantire le tecnologie di domani e promuovere il rispetto della dignità umana”.

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28 settembre 2020, 08:00