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Operazioni di Polizia nel luogo dell'attentato (Reuters / Charles Platiau) Operazioni di Polizia nel luogo dell'attentato (Reuters / Charles Platiau)

Parigi, attentato nei pressi dell'ex redazione di Charlie Hebdo

25 settembre da dimenticare per la capitale francese che è tornata a vivere ore difficili a causa del ferimento di due persone colpite da un diciottenne armato di mannaia: scuole chiuse, strade blindate, stop dei mezzi pubblici. Per il ministro dell'Interno si tratta di un attentato di matrice islamista

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Quasi sei anni dopo, a pochi metri di distanza dalla strage. Intorno a mezzogiorno di venerdì 25 settembre, Parigi è tornata al gennaio del 2015, giorno dell'attentato alla redazione di Charlie Hebdo. Ieri non ci sono state vittime, ma due persone sono rimaste ferite da una mannaia, colpiti da un diciottenne arrestato dopo una breve fuga in metropolitana. Tutto è avvenuto in rue Nicolas Appert. Al numero 6 c'era l'ingresso della redazione di Charlie Hebdo, ma nello stesso edificio ora si trova un'agenzia di stampa, Premières lignes. Le vittime dell'attentato di ieri sono proprio due dipendenti dell'agenzia.

I fatti

Stando a quanto riportato dalle autorità francesi, un pachistano diciottenne ha colpito con una mannaia un uomo di 36 anni ed una donna poco più giovane, entrambi impiegati all'agenzia di stampa Premières lignes. Non è chiaro se l'attentatore li ha aggrediti pensando fossero redattori di Charlie Hebdo. I due, rimasti feriti, sono ricoverati in condizioni serie, ma non rischiano la vita. Il diciottenne, fuggito in metropolitana, è stato arrestato grazie all'ausilio delle telecamere. Sono altre sei le persone fermate, tra cui un trentenne sospettato di essere un fiancheggiatore.

Le conseguenze

Oltre ai due feriti ricoverati in ospedale ed alle sette persone fermate, l'attacco di ieri ha avuto delle conseguenze per i cittadini parigini. Subito dopo l’attentato il governo ha attivato un’unità di crisi e ordinato la chiusura delle scuole del quartiere, chiedendo ai genitori di attendere prima di andare a prendere i figli, con la polizia che ha invitato inoltre gli abitanti a non avvicinarsi all’area dell’aggressione. Anche le stazioni della metro nei pressi di rue Appert sono state chiuse ed è proprio lì che è avvenuto l'arresto dell'attentatore.

Il processo

L'attentato è avvenuto mentre è in corso, sempre nella capitale francese, il maxiprocesso per la strage di Charlie Hebdo del gennaio 2015. Iniziato questo mese, vede tra i banchi degli imputati anche Amédy Coulibaly, autore di un secondo attentato in un supermercato, pochi giorni dopo quello alla redazione del settimanale francese. All'inizio del processo, il 2 settembre, la redazione di Charlie Hebdo ha ripubblicato le vignette con le caricature di Maometto finite nel mirino degli integralisti islamici.

Le reazioni

L'attacco avvenuto a Parigi, nei pressi dell'ex redazione del quotidiano satirico Charlie Hebdo, è stato "ovviamente un atto di terrorismo islamista". Lo ha detto il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, intervistato su France2. "La minaccia del terrorismo islamista non è scomparsa. Non siamo più di fronte ad un'organizzazione, ma c'è sempre il rischio che gli individui agiscano", ha affermato sempre in un'intervista l'ex presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, titolare dell'Eliseo nel gennaio 2015.  

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26 settembre 2020, 10:52