“Ali dorate”: in una Milano deserta, le statue parlano di pandemia e futuro

Presentato in anteprima, nello spazio della Federazione Ente dello Spettacolo, alla Mostra del Cinema di Venezia, il cortometraggio di Massimiliano Finazzer Flory. Girato con un drone nei giorni del lockdown, dà voce ai personaggi storici che interrogano, confortano e esortano alla speranza, nel cambiamento, i milanesi chiusi nelle loro case

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nella Milano deserta del Venerdì santo 2020, nei giorni della Passione e del lockdown per il Covid-19, diciannove statue di personaggi storici, da Leonardo a Manzoni, da San Francesco a Verdi, prendono la parola, e riprese da un drone in 4K interrogano, confortano e esortano alla speranza, nel cambiamento, i milanesi costretti a restare in casa. E’ “Ali dorate” il cortometraggio di 18 minuti del regista e attore friulano Massimiliano Finazzer Flory, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia appena conclusa, nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo.

Il regista e i giganti della nostra cultura

Come ha osservato Gianluca Arnone della Feds, nell’introdurre il corto insieme al regista, dopo ‘Paris Baudelaire’ e 'Essere Leonardo da Vinci" sono ancora una volta i giganti della nostra cultura ad offrire a Finazzer Flory “le spalle da cui poter meglio osservare e comprendere quel che capita intorno”. Durante il lockdown, ha aggiunto monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione sostenuta dalla Cei, “c’è stato un diluvio di parole, ma qui abbiamo parole che ci fanno andare oltre il contingente, per offrirci contenuti legati alla storia di questi personaggi e alla loro sapienza.

La presentazione in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia
La presentazione in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia

Le voci di san Francesco e di Leonardo

Santi e poeti, scienziati e politici, imperatori e musicisti, che in vita sapevano di scienza, di Dio, di arte, restano sui loro piedistalli, ma con la voce del regista raccontano, alla fine, con la suggestione delle immagini e il potere dell’immaginazione, una possibile rinascita dopo la tragedia del coronavirus. San Francesco prega Dio e interroga gli uomini, Manzoni chiede più attenzione e considerazione, Leonardo da Vinci, dalla Piazza della Scala, è preoccupato per l’insolito silenzio, come la Madonnina del Duomo che quasi rimpiange il rumore frenetico della Milano locomotiva d’Italia.

Verdi: tornate all’antico, sarà un progresso

Giuseppe Verdi, dallo sguardo pensoso, l’autore del Nabucco e del “Va pensiero, sull’ali dorate” che da’ il titolo all’opera, è convinto che se torneremo all’antico ci sarà progresso. Sant’Ambrogio ricorda che è tempo di cambiare, e Costantino apre alla speranza. “Serve un accordo. Tollerare sarà importante. Avete spacciato per notte pochi istanti di buio. Ma il tempo guarirà tutto”.

La statua di Alessandro Manzoni a Milano, ripresa dal drone in "Ali dorate"
La statua di Alessandro Manzoni a Milano, ripresa dal drone in "Ali dorate"

Un silenzio bellissimo, con tante voci

 “Bisogna avere il coraggio di dire che il silenzio è stato bellissimo – ha ribadito Finazzer Flory -. Infatti ora manca. È vero che in realtà come tutti i silenzi aveva le sue voci. Le sirene, ma anche le fontanelle d’acqua, il vento, i cani, le colombe”. Il regista, che ha messo in scena per la prima volta in lingua rinascimentale lo spettacolo “Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile”, in tournée mondiale fino al 2019, e poi diventato un film, racconta: “Ci siamo detti: non è vero che le città sono vuote. Sono piene d’arte. Guardatele”. 

Il drone e la tecnologia, le statue e l’arte

“Ho usato il massimo della tecnologia, il 4K e i droni di ultima generazione – ha spiegato ancora il regista al Lido di Venezia - per far rivivere statue dell’800. Non c’è mai opposizione tra tecnica e arte. L’essenza del cinema sta lì a dimostrarlo”. Il drone, confida, “è stato il mio angelo, sospeso tra cielo e terra”, per far vivere una Milano ferita, la più ferita in Italia dopo Bergamo e Brescia. Ecco come Massimiliano Finazzer Flory ha parlato del suo “Ali dorate” a Vatican News.

Ascolta l'intervista a Massimiliano Finazzer Flory

R. - Le ali non servono per volare, ma per amare: una delle due ali è la parola e l'altra è l'immagine. Questo è un documento unico girato senza nessuna mediazione, se non quella delle emozioni.

Le parole di Verdi: “Tornate all'antico sarà un progresso”. Basterà questo per uscire migliori da questa crisi, come ci chiede Papa Francesco, oppure anche l’antico mancava, ad esempio, di vero rispetto per tutto il creato?

R. – “Tornate all'antico, sarà un progresso” significa avere un piede nel passato e un piede nell’avvenire. Il punto è lo sguardo: quale sguardo vogliamo avere? Uno sguardo che guarda i nostri passi, i nostri piedi, il nostro passato, o uno sguardo invece che guarda l'altro, quell'altro che abbiamo in noi stessi? Io credo che l'altro che abbiamo in noi stessi risponde con un'altra affermazione: cambiare è una scelta possibile.

Il regista Massimiliano Finazzer Flory durante la presentazione al Lido di Venezia
Il regista Massimiliano Finazzer Flory durante la presentazione al Lido di Venezia

Ma cambiare come, verso quale direzione?

R. – Cambiare riassumendo un senso: non siamo di fronte alla fine della storia, ma siamo di fronte a un fine della storia, che è quello di riassumere una responsabilità. La nostra responsabilità è di tornare ad essere capaci di creare: una creazione che abbia a che fare col creato.

Possiamo dire che le statue, come uniche icone di esseri viventi, anche se inanimate, nella città deserta, si sono prese il diritto di parlare?

R.- Non v’è dubbio. Le mie statue non sono mai autoreferenziali, non sono un'ipotesi, non sono una forma vuota. Sono biografie di personaggi storici, che hanno vissuto davvero e hanno affrontato sofferenze e alla fine tutto questo si sublima nel film con la salvezza. Una salvezza che va nella direzione dei giovani, delle generazioni del futuro.

A Milano il 28 settembre, cinema Anteo

Prossimo appuntamento per “Ali dorate” il 28 settembre, quando sarà presentato al sindaco Sala e ai milanesi al Cinema Anteo di Milano, dove sarà poi proiettato per tutto ottobre. E da novembre Massimiliano Finazzer Flory lavorerà ad un progetto su Dante.

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Il silenzio di Milano durante il lockdown
15 settembre 2020, 16:01