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Proteste nelle strade di Minsk Proteste nelle strade di Minsk 

Bielorussia: la Lituania apre le frontiere ai dissidenti in fuga

Oltre 6000 le persone arrestate a seguito delle proteste contro la rielezione di Lukashenko. Sdegno della comunità internazionale che non esclude nuove sanzioni nei confronti di Minsk

Marco Guerra – Città del Vaticano

In Bielorussia le forze dell’ordine continuano gli scontri di piazza tra forze dell'ordine e dimostranti che protestano contro la rielezione del presidente Alexander Lukashenko, al potere da 26 anni, e chiedono nuove elezioni giuste e trasparenti. Ieri si è registrata la seconda vittima dall’inizio delle manifestazioni. Si tratta di un giovane di 25 anni, arrestato e trattenuto in un furgone della polizia a Gomel, morto in ospedale per circostanze ancora da chiarire, sebbene i parenti parlino di un feroce pestaggio.

L’Ue convoca Consiglio straordinario

In totale si contano oltre 6000 arresti e circa 250 manifestanti feriti. Ci sono anche una cinquantina di giornalisti tra le persone fermate o ferite, secondo il Sindacato della stampa della Bielorussia. Intanto, l’Onu condanna la situazione di violenze generatasi nel Paese ex sovietico, mentre la Unione Europea ha convocato per domani un Consiglio degli Esteri straordinario, durante il quale potrebbero essere adottate nuove sanzioni nei confronti del governo di Minsk. Si è fatta sentire poi la scrittrice Svetlana Alexievich, l'unica bielorussa premio Nobel, che ha accusato il presidente Lukashenko di aver condotto il suo Paese verso la "guerra civile". Il capo dello Stato, dalla sua, afferma, che c'è un tentativo di destabilizzare il Paese orchestrato, oltre confine al quale si sta opponendo. La Chiesa esorta al dialogo e all'avvio di negoziati tra le parti.

Lituania apre a bielorussi

Polonia, Lettonia e Lituania – Paese, quest’ultimo, dove si è trasferita la leader dell'opposizione Svetlana  Tikhanovskaya - hanno proposto un piano di de-escalation in tre punti, che prevede un Consiglio nazionale bielorusso con rappresentanti del governo e della società civile. Sempre la Lituania ha aperto i confini ai bielorussi in fuga. "I cittadini bielorussi che arrivano per motivi umanitari possono entrare in Lituania", ha dichiarato il primo ministro lituano Saulius Skvernelis. I dettagli di quest'apertura verranno specificati nelle prossime ore, ha spiegato un portavoce del governo.

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13 agosto 2020, 10:18