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Oggi, Giornata internazionale contro i test nucleari

Da 24 anni, il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari è in sospeso. Maurizio Simoncelli di Archivio Disarmo: in più di mezzo secolo sono stati fatti circa 2000 test. Siamo in attesa che si compia un passo coraggioso

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 settembre del 1996, il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari non è ancora entrato in vigore. A dispetto delle voci che in più di mezzo secolo si sono levate a difesa dell'uomo e della terra, i test nucleari si sono susseguiti per più di mezzo secolo. "Circa 2000 - afferma Maurizio Simoncelli, vicepresidente e cofondatore dell'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo - 500 nell'atmosfera e altri 1500 in aree sotterranee":

Ascolta l'intervista integrale a Simoncelli

R. - Nel corso di questi decenni, moltissimi test atomici si sono svolti nelle aree desertiche ma anche in zone con popolazioni nelle vicinanze.Pensiamo a quello che è avvenuto nell'Oceano Pacifico e che ha coinvolto gli abitanti delle isole nei cui pressi è stata fatta esplodere una bomba atomica, pensiamo alle zone delle ex Repubblica Sovietica, nell'attuale Kazakistan. Come possiamo immaginare, le ricadute ci sono così come gli esperimenti che vanno avanti ma che non vengono rilevati.

Perchè il trattato non è ancora entrato in vigore? Cosa manca?

R. - Non ci troviamo di fronte a una situazione, come quella del secolo scorso, in cui venivano eseguiti una marea di test nucleari. Continuano, ma in misura limitata, ricordiamo quelli della Corea del nord. Ora si fanno simulazioni al computer che servono, non dimentichiamolo, comunque e sempre  a preparare nuove bombe nucleari. Il trattato ha quasi 25 anni ed è stato firmato da 81 Paesi ma quelli in possesso di armi nucleari non lo hanno ratificato per cui, per questi Paesi non è entrato mai in vigore. Inoltre, ci sono altre nazioni come la Corea del Nord, l'India, il Pakistan per esempio, che non lo hanno firmato. Quindi, il Trattato finchè non ha le firme dei Paesi armati nuclearmente, non entrerà mai in vigore. Per cui, noi abbiamo questo Trattato in sospeso così come lo è anche l'organizzazione che si prepara a sorvegliare che l'accordo venga rispettato. Tutto è sospeso, stiamo aspettando ancora che questi paesi si decidano a fare un passo coraggioso, che almeno le armi che hanno non le modernizzino più. Questo sarebbe un primo segnale.

Dal Memoriale della Pace di Hiroshima, il Papa ha dichiarato l’uso dell’energia atomica a scopi bellici immorale, così come lo è il possesso di armi nucleari...

R. - L'arma nucleare è un'arma di distruzione di massa, un'arma che ha effetti sulla popolazione, sull'ambiente con una ricaduta che colpisce anche le fonti idriche e rende tutto un territorio inabitabile. Veramente una minaccia a trecentosessanta gradi e se consideriamo che oggi nel mondo abbiamo circa 13000 testate nucleari, mi pare una situazione poco tranquilla.

Quando iniziò l'era dei test nucleari

Il 16 luglio toccò a The Gadget, a distanza di nemmeno un mese fu la volta di Little Boy e tre giorni dopo, di Fat Man. La prima fu usata come test nel nulla del deserto del New Mexico, la seconda e la terza vennero invece sganciate sopra le città nipponiche di Hiroshima e Nagasaki.

Certo, la seconda guerra mondiale fini ma con oltre 210mila morti all’istante. Altrettanto tragici furono i dati dei feriti e le letali conseguenze a lungo periodo sulla salute dei sopravvissuti. Con The Gadget, Little Boy e Fat Man, si apriva l’era dei test nucleari. Da quel 16 luglio del '45 sono stati fatti circa 2000 test atomici i cui effetti devastanti hanno lasciato segni evidenti e altri invisibili - ma non meno reali - sulla salute del genere umano e sul pianeta. E' vero, con il senno di poi non si costruisce la storia, ma forse ci si potrebbe costruire il futuro, dato che ormai l'alibi "non potevamo immaginare" non vale più. 

“Non solo l'obbligo permanente e vincolante di non testare mai più armi nucleari, ma l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari: un obiettivo reso ancora più urgente nel contesto di una pandemia globale - monsignor Frederik Hansen, incaricato d’affari della Missione dell’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Onu di New York”

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29 agosto 2020, 08:00