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Croazia: manifesti elettorali Croazia: manifesti elettorali 

Croazia alle urne per le legislative, coalizioni senza maggioranza

Elezioni legislative in Croazia. Si tratta di consultazioni anticipate a causa della pandemia. I sondaggi indicano un quadro di sostanziale parità tra social-democratici e conservatori, ma si teme per un possibile crollo dell’affluenza, condizionata dalla ripresa dei contagi di Covid. L’economia al centro del confronto durante la campagna elettorale

Marco Guerra – Città del Vaticano

Domenica circa 3,8 milioni di croati saranno chiamati alle urne per rinnovare i membri del parlamento, che a loro volta daranno vita al nuovo governo del Paese. Si tratta di elezioni anticipate a causa della pandemia di Covid, rispetto alla fine naturale della legislatura prevista in autunno, sebbene in Croazia, proprio in queste ultime settimane, si assiste ad una recrudescenza dei contagi, con un media tra i 50 e i 90 nuovi casi al giorno.

Al voto con il Covid

Il totale dei casi di infezione attiva nel Paese è 647 unità e mercoledì scorso la Commissione elettorale ha fatto sapere che alle persone attualmente positive non è permesso uscire di casa o lasciare gli ospedali. Inoltre, la maggior parte delle case di riposo per anziani non avrà un seggio all'interno della struttura e a causa delle misure di prevenzione. Queste decisioni hanno provocato la protesta delle opposizioni che chiedono un voto senza limitazioni, per tutti i cittadini.

La campagna elettorale

La stessa campagna elettorale è stata condizionata dalle restrizioni imposte per la sicurezza sanitaria. Non si pensa a nuove misure di contenimento e già da fine maggio nel Paese sono riprese tutte le attività economiche e sociali, tuttavia molti partiti politici hanno rinunciato a momenti di contatti diretto con gli elettori, concentrandosi sulle piattaforme digitali e la stampa. Alcuni mettono in dubbio la legittimità della consultazione sostenendo che molti cittadini rinunceranno a recarsi ai seggi.

Sondaggi: coalizioni senza maggioranza

Nel frattempo i sondaggi indicano un testa a testa tra i due schieramenti rivali che si contendono la guida del futuro esecutivo. Si tratta dei socialdemocratici e dei conservatori del premier uscente Andrej Plenkovic. Nelle proiezioni dei seggi in aula, nessuna delle due coalizioni sembra raggiungere la maggioranza dei 76 parlamentari sui 151 totali. Ago della bilancia potrebbe essere il partito nazionalista guidato dall’ex cantante Mirsolav Skoro, che i rilevamenti demoscopici danno all'11 per cento.

Economia al centro della campagna elettorale

“Il tema principale della campagna elettorale è stata la gestione dell’economia durante e in seguito la pandemia, l’altro grande tema è stato la ricostruzione di Zagabria, danneggiata dal terremoto dello scorso marzo”, spiega a Vatican News Mauro Ungaro, direttore di Voce Isontina, settimanale della diocesi di Gorizia, ed esperto dei Balcani. “L’economia croata si basa fortemente sul turismo e il Covid ha penalizzato questo settore – ha proseguito – c’è da dire che la Croazia stava attraversando un periodo positivo, con un aumento dei consumi e del tasso di occupazione, il governo ha quindi varato una serie di aiuti a lavoratori e imprese per evitare un crollo dell’economia”.

Ascolta l'intervista a Mauro Ungaro

 

Gli equilibri della regione

Secondo Ungaro sul piano regionale il voto può avere ripercussioni sul cammino di adesione all’Ue di alcuni Stati dei Balcani, perché la Croazia ha saputo conquistare “un proprio ruolo” in tutta l’area. Sta inoltre “tornando prepotentemente all’attenzione dei Paesi dell’area il tema della rotta balcanica” e della gestione dei migranti. Sarà importante quindi c’è Bruxelles tenga un occhio particolare alle esigenze di questa regione.

 

 

 

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04 luglio 2020, 09:00