Esami di maturità Esami di maturità 

Maturità, quello snodo fondamentale verso l’età adulta

Al via il 17 giugno in Italia per oltre mezzo milione di ragazzi l’esame di maturità, in forma inedita, solo con la prova orale, come inedito è stata da quasi cento giorni la didattica, che si è svolta a distanza. Il professor Cicatelli: le modifiche incidono sulla percezione, bene aver confermato la presenza

Debora Donnini – Città del Vaticano

Probabilmente è stata una notte diversa, questa, per tanti ragazzi italiani che si misurano con un esame di maturità inusuale, contraddistinto quest’anno dalla sola prova orale, della durata di 1 ora. Il coronavirus in Italia ha inciso sul mondo della scuola in modo forte tanto che la didattica si è svolta a distanza. Intanto le scuole hanno riaperto i portoni per le quasi 13mila commissioni che si sono insediate per l’esame di maturità. Varie le misure di sicurezza sanitaria prese. Tutti dovranno mantenere una distanza di almeno due metri e indossare la mascherina. Il candidato potrà però potrà abbassarla durante l’interrogazione. Altra novità, le commissioni che saranno composte da sei membri interni e dal presidente esterno. Il credito del triennio finale è stato rivisto e potrà valere fino a 60 punti, anziché 40 come prima dell’emergenza.

Maturità, passaggio fondamentale

“L'esame è uno snodo verso la vita da adulti. Era giusto far vivere questo passaggio agli studenti”, ha detto il ministro dell’Istruzione Azzolina. “L'esame  di  maturità  al  di  là  del  suo  significato  amministrativo  e  burocratico  è  comunque  un  evento  che  segna  la  vita  di  una  persona,  è  una  svolta,  un  rito  di  passaggio,  la  fine  di  un  percorso  di  studio e  l'ingresso  nell'età  adulta.  Quindi  anche  soltanto  aver  modificato  alcuni  aspetti  già  incide sul  significato della  perfezione  oggettiva”, rileva nell’intervista il professor Sergio Cicatelli, collaboratore scientifico per il Settore del Centro Studi per la Scuola Cattolica della Cei:

Ascolta l'intervista a Sergio Cicatelli:

“Quest'anno - spiega - mancherà  per  esempio  tutto  il  dibattito  sui  giornali  sui  temi  assegnati  alla  maturità:  temi  facili,  temi  difficili,  quali  autori  sono  usciti e così via”.  “Vedere  quest'anno  tutto  ridotto  solo  alla  prova  orale  già  questo  modifica  un  po'  il  significato  che  l'esame  di  maturità  ha  nell'immaginario  degli  studenti  e  anche  delle  famiglie”, sostiene, sottolineando anche che è comunque  importante  che  almeno  la  dimensione  della  presenza  fisica,  del  confronto a quattr'occhi con la Commissione,  sia rimasta.

Molti hanno riscoperto il significato della scuola

In merito alla didattica, Cicatelli ricorda che “ quella a  distanza  non  può  sostituire  la  didattica  in  presenza” perché la  scuola  è  fatta  di  relazione,  di  socialità. “Attraverso la didattica a distanza  siamo riusciti a salvare una parte dell'attività  scolastica,  non  il  senso  complessivo  delle  attività  scolastica. Probabilmente  quello  che  rimane  è  che  in  questa  condizione  di  mancanza  di  scuola,  molti  sicuramente tra  gli  alunni  ma anche tra gli insegnanti hanno riscoperto  il  significato  della  scuola  proprio  perché  ci è mancato qualcosa”. Quindi, quando si ricomincerà a fare scuola, lo si farà “con uno spirito  diverso  almeno per chi è passato attraverso questa esperienza”.   

Sulla decisione che il credito del  triennio possa valere  fino a  60 punti anziché  40, Cicatelli ricorda che quest’anno la commissione è composta  di  professori  interni. Quindi si  tratta  di  insegnanti  che  conoscono  già  il  curriculum e che  inevitabilmente  andranno a valutare  lo studente non solo sulla  base dei risultati della prova d'esame ma sulla base  di  tutto  il  suo  percorso  di  studi. “Aver attribuito  un  peso  maggiore  senz'altro  va  bene  però  era  già  un  po' nella  natura  delle cose. Il problema fondamentale era che il punteggio originariamente era calcolato su tre prove scritte e una orale. Adesso doveva  essere tutto con una prova  sola  che,  a questo  punto, avrebbe  vuto  un  peso  eccessivo e quindi  è  stato  bene  ridistribuire  il  unteggio”, spiega. “Dal  rossimo  anno  - conclude - torneremo  a  un  esame  un  po'  più  equilibrato  sia  perché  è  bene  che  si  confermi  il  valore  dell'esame  sia  perché  tutti  speriamo  che  questa  emergenza  finisca  presto”.

Ultimo aggiornamento 17.06.2020 ore 13.04 

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16 giugno 2020, 14:20